mercoledì 18 novembre 2015

I Masai - Maasai





Popolazione africana un tempo stanziata in piccoli gruppi fra il lago Vittoria e la costa dell'Oceano Indiano, oggi distribuiti nell'area stepposa fra la Tanzania e il Kenya. Hanno iniziato la loro grande migrazione verso sud dalla valle del Nilo verso il XVI secolo ed ebbero la massima estensione verso il 1750. Tra il 1883 e il 1902 soffrirono a causa della peste bovina, il vaiolo e la siccità che portò alla morte gran parte del bestiame e forse un terzo della popolazione. Persero terreno con la creazione dei grandi parchi nazionali di Amboseli, Masai Mara, Nairobi, Samburu, Lago Nakuru e Tsavo, in Kenya; lago Manyara, Ngongoro, Taranfire e Serengeti in Tanzania, oggi aperti al pascolo o lasciati in gestione alle comunità locali. Per questo motivo sono costretti a vivere nelle aree più sterili e aride. I Masai sono pastori, un tempo nomadi, di stirpe niloto-camita ragguppati in tribù o federazioni di clan. La tendenza verso l'agricoltura e la sedentarizzazione sono conseguenze dei pascoli sempre più limitati e dal bisogno di denaro contante che ha sostituito il sistema del baratto della società pre-coloniale. Rigidamente organizzati in classi d'età, sono suddivisi in clan patrilineari raggruppati in compagnie di guerrieri costituite da uomini fino a trent'anni d'età, celibi, viventi in un proprio accampamento vicino al "kraal" con la propria madre e le sorelle nubili. Nel kraal vivono le persone sposate e trova rifugio il bestiame, le compagnie sono guidate da un capo elettivo e da un consiglio di anziani. Insieme formano un'unità socio-militare nella quale i fanciulli e gli uomini sposati curano il bestiame e le donne assolvono ogni altra attività. I guerrieri un tempo avevano, oltre al compito di proteggere la comunità, quello di effettuare razzie di bestiame e oggi di impedirle. Gli anziani hanno potere decisivo quasi assoluto, esistono pene severe per gli assassini e per chi manca di rispetto agli anziani. Chi uccide può pagare una multa ed essere condannato a non passare sulle terre del clan della vittima. La famiglia della vittima può ucciderlo senza essere ritenuta colpevole, questo spinge il reo a lasciare la sua zona di residenza, sarà sempre trattato da straniero ovunque si stabilirà, con una notevole caduta sia sul piano sociale che in quello dell'autorevolezza. Gli anziani decidono quando iniziare un nuovo gruppo di iniziazione e decidono i vari ruoli degli iniziati. Tutti i passaggi d'età (iniziato, guerriero, anziano giovane e anziano) sono scanditi da una preparazione segreta e da specifici rituali. Le donne hanno anch'esse un sistema di iniziazione parallelo a quello maschile, fino al matrimonio. Dopo il matrimonio la donna partecipa ai rituali di passaggio del marito. I Masai sono monoteisti, nella loro religione invocano Enk-ai, essere supremo creatore che ha colori diversi a seconda dell'umore, e sua moglie Ol-apa, la Luna. La casa tradizionale è situata in un recinto spinoso, per proteggersi dagli animali selvatici, e in un secondo recinto spinoso che accoglie il bestiame la sera. Esiste una casa del capo famiglia e quella della prima moglie, seguita da quella della seconda moglie e le casette dei bambini. Le case (altezza massima 1,50 mt) sono fatte con sterco mescolato a fango posto su una struttura di rami flessibili. E' di forma ovale con al centro il focolare e ai lati il letto dell'occupante e il letto dei bambini o un ripostiglio. Queste strutture stanno sparendo per lasciare il posto a costruzioni stabili in pietra o laminati plastici. Il rito più importante dei Masai è la circoncisione, in cui il giovane diventa un giovane guerriero; le donne subiscono la mutilazione genitale, ma pare le cose stiano cambiando. Il divorzio è raramente concesso e deve essere consensuale. La famiglia della donna dovrebbe restituire parte del prezzo del matrimonio. I figli sono sempre del padre, se questi ha pagato il bestiame stabilito, o del clan della madre se il matrimonio non è stato ufficializzato o non è stato versato il pattuito al clan della moglie. I Masai non fanno uso di maschere mentre il corpo è modificato con tatuaggi o tagli (perforazione del lobo delle orecchie con inseriti via via oggetti più grandi, rimozione dei canini nei denti di latte). Anticamente vestivano di pelli, con l'arrivo dei colonialisti hanno cambiato modo di vestire. Dai soldati inglesi hanno acquisito le tipiche coperte usate per il kilt, queste coperte di cotone a quadri con predominanti il rosso e il nero sono diventate un simbolo del vestire Masai. Le donne preferiscono tuniche di colore blu, rosso o nero. Per calzature indossano sandali di cuoio o ottenuti da vecchi copertoni di automobile. L'uomo porta al polso braccialetti di cuoio, legno, perline e metallo. Il bracciale di metallo è prezioso e passa di padre in figlio, a quello che considera migliore, indipendentemente dall'età, prima di morire. Questo bracciale è segno di rispetto e saggezza. Tipico l'abbigliamento dei guerrieri: elmo-mantello ricavato dalla pelle di leone, spada, lancia con punta lunga, scudo ellittico decorato. Uomini e donne sposati devono avere, d'obbligo, il capo rasato. I Masai sono famosi perchè riportati sempre nei depliant turistici, ma sono una minoranza e la loro indole non è quella guerriera presentata ai turisti. Non vivono nei villaggi tradizionali ma ci vanno a beneficio dei visitatori. L'inserimento nel mondo del lavoro e nelle strutture dello Stato li hanno portati lontani dalle loro terre e dalla loro vita tradizionale.






2 commenti:

  1. Il popolo dei Masai e' molto conosciuto :o) ... ma anche loro stanno lasciando le loro tradizionali abitudini per integrarsi nel mondo 'civilizzato' . Sinceramente non so' quanto siano integrati ... immagino sicuramente per fare 'balletti e folclore' ai turisti :o( Ecco!

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  2. @ ZeN: Penso anch'io. Sono entrati nel mondo "civilizzato" da altri. Nulla a che vedere con la loro cultura. :o/

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