El Alamein o Al-Alamayn (7.300 abitanti nel 2007) significa "due bandiere", si affaccia sul Mar Mediterraneo e fu teatro di due importanti battaglie. Fino alla fine del Novecento è stata principalmente un porto per il trasporto del petrolio e una spiaggia attrezzata, nel tempo sono sorte attrezzature e impianti alberghieri oltre al villaggio turistico di Marina di El-Alamein. Flussi turistici sono legati agli eventi storici della II guerra mondiale, esistono diversi Sacrari a ricordo dei caduti. Fra i monumenti di interesse il Sacrario Militare Italiano con le spoglie di circa 5.200 caduti italiani e Ascari libici (militari eritrei dell'Africa Orientale Italiana componenti regolari nei Regi Corpi Truppe Coloniali), eretto nel 1954-58 nell'area occupata dal cimitero italiano, il progetto per la sua realizzazione è di Paolo Caccia Dominioni comandante del 31° battaglione Guastatori del Genio impiegato sul fronte di El Alamein nel 1942. Il Sacrario è formato da tre blocchi di costruzioni: il Sacrario, il complesso di edifici lungo la strada e la base italiana Quota 33. I resti dei militari italiani furono ritrovati in vari cimiteri nel deserto circostante, ogni nicchia delle spoglie ha il nome e il grado del caduto oppure la scritta "ignoto" quando sconosciuto (circa la metà delle tombe). Gli edifici sulla strada sono un porticato d'ingresso, il cimitero degli Ascari libici con le spoglie di 232 caduti e una moschea, edifici di servizio, un piccolo museo e una corte d'onore che porta alla strada bianca che conduce al Sacrario. La base Quota 33 (1953) era impiegata da Paolo Caccia Dominioni e poi da Renato Chiodini come abitazione e ufficio nel periodo della ricerca e tumulazione delle salme e poi della costruzione del Sacrario che, in territorio egiziano, rimane in comodato all'Italia.





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El Alamein e la sua Marina, appare come una zona che viaggia a velocita' diverse. Nel primo entroterra cittadino trovano sede piu' di un datato cimitero in cui riposano le spoglie dei soldati morti dell'omonima battaglia, mentre sulla costa e sulla serie di lussuose isole artificiali, il nuovo protagonista e' il turismo d'elite. Sembra brutto a dirlo ... ma penso che il notevole flusso di gente, proveniente dall'estero e in visita ai vari cimiteri, abbia in qualche modo contribuito allo sviluppo cittadino. E' immaginabile che all'inizio si siano organizzati per offrire beni di conforto, cibo e posti letto ai visitatori, poi c'e' stato il grande salto diventando business intenazionale. Addirittura i luoghi sono stati adattati e trasformati per richiamare i facoltosi amanti del mare e della balneazione, 'svincolando' cosi' El Alamain dalle tristi vicende della guerra. Il Sacrario Militare Italiano, anche se non ricalca i giusti anni per essere in stile razionalista, penso che comunque ci si ispiri molto. Anche se siamo in terra d'Egitto, ogni luogo di eterno riposo richiama molto lo stile e le tradizioni di quelli presenti in ogni Madre Patria. Mi ha colpito molto il Sacrario Tedesco perche' mi ha fatto venire in mente Castel del Monte di Federico II di Svevia, ma in egual misura mi ha colpito il minimalissimo Cimitero Libico, semplice e un po' spettinato. Se mai dovessi andare in Egitto, visitare El Alamain sarebbe il mio ultimo pensiero dato che non amo i cimiteri militari e neanche i luoghi vacanzieri senz'anima e storia.
RispondiElimina@ ZeN: Tutta la zona è recente quindi nulla di bello da vedere a livello architettonico. Marina Village ricalca i modi dei luoghi, progettata e costruita a misura della borghesia egiziana. I Sacrari, spalla a spalla l'uno con l'altro, amici e nemici a un tiro di schioppo, rappresentano non solo i caduti ma anche i loro popoli di appartenenza, logico che le architetture si ispirino ai gusti dell'epoca, non certo alle tradizioni. Quello italiano mi pare proprio fascista, razionalista, mussoliniano, come lo stabile Q 33 in cima alla collina col doveroso "periscopio" che pare un sottomarino in emersione. Quello della Gran Bretagna invece ricalca i loro tradizionali cimiteri in orizzontale, niente "cellette" sovrapposte come il nostro. Molto sobri e "puliti" quelli Greco e Libico, anche loro riconoscibili dai particolari tradizionali, e poi per ultimo quello Germanico, una fortezza massiccia con particolari monumentali pesanti e possenti, tipico di quelle terre all'epoca ...
RispondiEliminaGli innumerevoli ossari sparsi per l'Europa che raccolgono caduti della prima e della seconda guerra mondiale dovrebbero non solo onorare chi ha dato la vita ma anche essere un profondo monito delle conseguenze di queste scelte scellerate perchè ogni giovane militare caduto portò con se la disperazione di tutti i suoi familiari. Sono vite perse davvero. :o(