Castello Piccolomini, Ripa d'Orcia
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Enea Silvio Piccolomini, papa Pio II (1405-64) fece costruire a Siena le Logge dette Del Papa, il grande palazzo delle Papesse (XV secolo, voluto da Caterina Piccolomini sorella del papa, probabilmente su disegno di Bernardo Rossellino, terminato da Antonio Federighi e Urbano da Cortona; nel 1864 il palazzo fu restaurato con pesanti interventi sulle grottesche snaturando le decorazioni originali, dal 1884 appartiene alla Banca d'Italia che lo ha adattato alle sue necessità, di questo anno sono le decorazioni neorinascimentali; al piano superiore il palazzo è in stile rinascimentale alla fiorentina) e iniziò la costruzione di Palazzo Piccolomini (del 1469, in stile rinascimentale fiorentino, costruito su disegno di Bernardo Rossellino, oggi è sede dell'Archivio di Stato e del Museo delle Tavolette di Biccherna (magistratura finanziaria della Repubblica di Siena), principale residenza della famiglia; l'interno è stato più volte ristrutturato e oggi ha l'aspetto dei lavori di Giuseppe Partini del 1887). Papa Pio II trasformò, sotto la guida del Rossellino, la sua nativa Corsignano in Pienza, un gioiello del rinascimento italiano.
Palazzo Chigi-Saracini Lucarini o Piccolomini del Mandolo a Siena è uno dei più prestigiosi palazzi nobiliari cittadini.
Oggi ospita una raccolta d'arte privata e la prestigiosa Accademia Musicale Chigiana. Il nucleo originario ( XII secolo) apparteneva ai Marescotti (antica famiglia bolognese con rami a Siena, Roma, Firenze e in Francia), progressivamente si ingrandì inglobando gli edifici adiacenti. Fu acquistato dai Piccolomini nel XVI secolo che lo ampliarono donandogli un aspetto rinascimentale, dopo il 1770 la famiglia Saracini allungò la facciata, poi passò a Fabio Chigi per testamento. La torre medievale dei Marescotti fu ampliata dai Piccolomini nel XVI secolo, il cortile porticato ha le volte ornate da affreschi di grottesche. Ai Piccolomini si devono le decorazioni pittoriche in stile raffaelliano del loggiato esterno nonchè i diversi affreschi nelle stanze.
Il Castello di Triana a Roccalbegna (Grosseto) nel Medioevo era un antico insediamento rurale, l'esistenza del castello è attestata tra i beni degli Aldobrandeschi. Nel 1216 e nel 1388 Triana fu acquistata dai Piccolomini che lo fecero diventare sede di una signoria rurale nel Cinquecento. Della casata fino al 1962, il castello fu notevolmente trasformato con scarsi resti delle forme originali. Silvio Piccolomini della Triana (1875 circa-1963) dopo la perdita della centralità di Pienza nel XV secolo, volle rilanciare la città con ogni mezzo lavorando con la moglie al progetto estetico e sociale per riportare Pienza ai fasti del tempo. Fu quattro volte sindaco, alla morte della moglie, del figlio e dei fratelli non avendo discendenza decise di dare il suo vasto patrimonio in beneficienza destinandolo alla Società di Esecutori di Pie Disposizioni di Siena che tuttora gestisce le diverse proprietà e il Palazzo di Pienza trasformato in museo.
L'alienazione degli ultimi antichi presidi familiari sancisce la fine di un'epoca, nel XXI secolo sopravvivono i rami di Bartolomeo e Rustichino depositari della straordinaria memoria storica e culturale di questa grande famiglia. Rimangono solo le linee dei Piccolomini Naldi Bandini, quella dei Piccolomini Clementini Adami e quella dei Piccolomini d'Aragona tutt'ora presenti in Campania.
Villa Arceno o di Arceno si trova in località Gusmè a Castelnuovo Berardenga (Siena), risale al 1671, è rinascimentale realizzata per il cavaliere Flaminio del Taia e acquistata nel XIX secolo da Emilio Innocenzo Piccolomini Clementini che rinnovò l'edificio e realizzò l'immenso parco. Fu poi soggetta a vari passaggi di proprietà che la ridussero in stato di abbandono da cui uscì nel 1992 quando fu restaurata e trasformata in lussuoso resort e azienda vinicola. Quasi tutti gli elementi decorativi della villa padronale sono in stucco a imitazione della pietra, il parco è stato progettato nel 1833 circa e si estende per chilometri culminando in un lago artificiale nel bosco. Ha un ninfeo rinascimentale e altre costruzioni decorative.
Alla fine della 'sonata', come si dice qua, il personaggio di maggior spicco di tutta la casata e' stato proprio Pio II. Questo Papa aveva un carattere molto intraprendente, quasi imprenditoriale, che non si limito solo a costruire o acquistare e riammodernare edifici ma, con l'occhio lungo sul domani, si invento' la Consorteria, assicurando un futuro tranquillo ai Piccolomini & Affini. Alcuni di loro mantennero sino all'ultimo, come il Signore di Triana, beni e ricchezze, altri invece non seppero assolutamente gestire questa manna caduta dal cielo. Il Castello di Ripa d'Orcia appare imponentissimo, sicuramente molto sproporzionato rispetto alle quattro case che lo cingono. Il Palazzo di Siena, con la sua bella facciata che segue la sinuosita' del vicolo, non lo ricordo, ma sono certa si esserci passata avanti in una delle mie tante gite in questa amatissima citta'. Villa Arceno ha un parco, ehm praticamente una tenuta, da favola! Sbavo sempre nel vedere la campagna lavorata dall'uomo, laddove le produzioni agricole sono intervallate da viali e alberi come si addice ai piu' curati giardini :oD Il borghetto di Triana so' esattamente dov'e' perche' un suo lato si affaccia su di un noto crocevia in zona Amiata. Passando lungo la provinciale, questo Castello di modeste dimensioni, mal si scorge perche' protetto da una folta vegetazione. Eh si', i Piccolomini avevano un bel patrimonio immobiliare ben distribuito tra citta' e zone piu' rurali ;o)
RispondiElimina@ ZeN: Pio II mise "a posto" tutta la casata, ebbe occhio lungo per tutelarla nei secoli con la Consorteria oltre che creare la bellissima Pienza e favolosi palazzi a Siena il cui territorio era punteggiato da loro castelli e proprietà. Molti altri membri della famiglia hanno dato lustro al blasone, ma Pio II spicca su tutti, sì. :o)
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