martedì 4 febbraio 2020

La forza della gentilezza




In quest'epoca di aggressività e odio c'è chi riscopre l'antica dote della gentilezza che non è debolezza ma rispetto per gli altri.
Nonostante sia liquidata come sinonimo di buone maniere la gentilezza non è cordialità ma una qualità che comprende la pacatezza anche se non esclude la fermezza contro le ingiustizie, il rispetto, che racchiude la disponibilità e la considerazione per gli altri, e la grazia.
In questa società di competitività spietata la parola d'ordine è "aggressività" e "prepotenza" mentre la gentilezza è vista come una debolezza.
I cavalieri feudali per tenere a bada la loro brutalità usavano la gentilezza dettata dal codice cavalleresco ispirato alla lealtà, la clemenza e la difesa dei più deboli. Nel XIII secolo la gentilezza, un tempo patrimonio dei nobili, divenne una dote spirituale, una spinta alla ricerca del bello, del buono e del vero.
La gentilezza può aprire nuovi traguardi intellettuali e di eleganza, nessuno è fine se parla male degli altri, se urla o è arrogante. L'istinto al conflitto ci danneggia, secondo una ricerca americana inoltre il 20% delle grandi compagnie offre corsi di gentilezza ed empatia ai dirigenti per insegnare loro a creare in ufficio un ambiente più collaborativo e meno aggressivo. L'80% dei manager considera l'empatia fondamentale per avere successo nel lavoro mentre i costi delle cure mediche salgono del 46% in contesti lavorativi stressanti.
 

2 commenti:

  1. Mi piace molto come hai descritto la gentilezza :o) Effettivamente e' una qualita' che ne comprende molte altre tanto da diventare un'aspetto caratteriale di una persona. Sono d'accordo con te nel pensare che viviamo in una societa' in cui aggressivita' e arrivismo vanno per la maggiore e che le persone gentili sono considerate come figure stolte, spesso facili prede ... eheheh ma non e' cosi'! :oD Credo che la gentilezza sia proprio il modo di essere di una persona, una qualita' radicata nella propria anima e che non ha proprio nulla a che fare con il bon ton o con i codici cavallereschi. Radicalmente penso che la si ha o non la si ha, ed e'una qualita' che spunta fuori naturalmente con il crescere; tutti gli altri comportamenti 'imparati' hanno il limite di essere usati solo in determinate situazioni e spesso basta un non nulla per essere tralasciati. Una persona che e' veramente cosi' lo e' sino al midollo e fatica a vestirsi di arroganza o prevaricazione perche' fondalmentalmente li trova valori sbagliati. Detto questo, ma per esser piu' chiari, sono convinta che la gentilezza, visto che e' il risultato di piu' componenti, non la si ha 'per nascita' ma la si conquista in tenerissima eta'. Il suo semino e' la sensibilita', quella equibilibrata e non esasperante, forgiata da una corretta educazione ... e tutto il resto viene poi a seguire :o) Un dato e' pero' certo: la gentilezza piace riceverla a tutti, anche ai piu' arroganti! ahahah :oD

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  2. @ ZeN: Gli arroganti la pretendono altrimenti te corcano de botte. Ahahahaha!
    Tutti desiderano di avere a che fare con persone gentili ma quando ne vedono una non la riconoscono e soprattutto pensano di esserlo ma non ci si avvicinano nemmeno. La gentilezza è, appunto, considerazione per gli altri,non solo per sè stessi, non va confusa per una mancanza di carattere o determinazione ma va apprezzata e riconosciuta perchè dovrebbe essere una delle basi su cui si fonda una società più armoniosa. :o)

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