venerdì 31 gennaio 2020

L'uroboro e il pentalfa

Porta del Palazzo reale di Abomey
foto da wikipedia.org


L'uroboro o uroburo o uroboros o ouroboros è un simbolo molto antico usato da molti popoli e in diverse epoche. E' un drago o un serpente che si morde la coda formando un cerchio.



 Manoscitto Zoroaster Clavis Artis (XVIII secolo)



Sempre in movimento, rappresenta il potere che divora e rigenera se stesso, l'energia universale che si consuma e si rinnova continuamente, la natura ciclica delle cose, quindi l'unità, la totalità del tutto, l'infinito, l'eternità, l'eterno ritorno, l'immortalità e la perfezione.
Il nome deriva dal greco "ouroboros" composto da "oupa" (coda) e boros (serpente che si morde la coda). La sua più antica rappresentazione è in un antico testo funerario egizio trovato nella tomba di Tutankhamon, i serpenti raffigurati sono due e rappresentano Mehen, il benefico dio serpente che protegge la barca solare di Ra.



 Tomba di Tutankhamon, Museo del Cairo


Nello gnosticismo (movimento filosofico, religioso ed esoterico del mondo ellenistico greco-romano diffuso fra il II e il IV secolo d.C.) il serpente era il principale animale simbolico, un ibrido umano-animale espressione della totalità del tempo, dello spazio e dell'oceano primordiale, separava il regno superiore dalle acque tenebrose del mondo inferiore.
Nella tradizione alchemica è simbolo di qualcosa che nasce di nuovo. Rappresenta il processo alchemico, spesso rappresentato con due serpenti, quello superiore è alato e provvisto di zampe (la Materia Prima), quello sottostante è il residuo fisso. Dalla loro unione si ottiene la pietra filosofale.

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Il pentalfa è un pentagramma geometrico, il nome è stato coniato da Pitagora per il quale il simbolo era composto da 5 lettere Alfa (A) intersecate fra loro. Per lui la lettera "A" indicava il principio universale di cui era simbolo assoluto. Era il simbolo dei pitagorici e divenne presto l'emblema della sua scuola di pensiero giungendo poi alle logge massoniche.


2 commenti:

  1. Bel post si si si! Sono due simboli estremamete affascinanti e che, come hai scritto tu, si ritrovano in molte religioni antiche. Li troviamo anche riproposti nel tempo assumendo pero' significati diversi da quelli originari. L'uroboro (serpente) l'ho scoperto vedendo film sui vichinghi e sui norreni. In questo caso era un dio molto potente ma, la sua rappresentazione e la sua indole, calca quasi perfettamente quella di altri popoli sebbene lontani o di epoche differenti. Il simbolo formato invece da un doppio draghetto l'ho scoperto qui da te e devo dire che l'ho trovato molto piacevole da vedersi. L'immagine del Manoscitto Zoroaster e' bellissima :oD Il pentalfa, che non sapevo si chiamasse cosi', nemmeno lontanamente immaginavo che fosse legato ad Archimede! Oggi come oggi siamo abituati ad associarlo alla magia, bianca o nera a seconda di come e' posizionato, e in generale all'occultismo. Eheheh ... pensando che per il Pitagorico era il simbolo dell'Assoluto e passando per le logge massoniche ... caspitina quanta strada ha fatto il suo significato! Ahahah :oD
    P.s ho sbavato su questo post, grazie!

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  2. @ ZeN: Su pentalfa mi pare di avere un altro post più completo...l'uroboro è in effetti un bel simbolo rappresentato in molte grafiche, il suo significato è abbastanza simile nelle varie culture. :o)

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