La scatola de giochi, 1976
"Quando qualcuno dice: questo lo so fare anch'io, vuol dire che lo sa rifare, altrimenti lo avrebbe fatto prima"
Munari è stato uno dei massimi protagonisti dell'arte, del design e della grafica del XX secolo con la sua ricerca sul movimento, sulla luce, lo sviluppo della creatività e la fantasia dell'infanzia attraverso il gioco.
Munari domina la scena milanese negli anni Cinquanta-Sessanta, quelli del boom economico, in cui nasce la figura dell'artista che diventa consulente aziendale contribuendo attivamente alla rinascita industriale italiana del dopoguerra.
Nato a Milano, lavorò in alcuni studi di grafica, frequentò il movimento Futurista esponendo in varie mostre, lavorò come grafico presso la Mondadori e scrisse libri per l'infanzia inizialmente pensati per suo figlio Alberto.
Come libero professionista, fra il 1935 e il 1992, disegnò molti oggetti d'arredamento fra cui il posacenere Cubo (1958), la lampada Falkland, la lampada Dattilo (1978) e l'Abitacolo (1971).
Abitacolo è un letto modulare con cui Munari ha ottenuto il Compasso d'Oro, è ancora in produzione da Rexite.
Nasce con lo scopo di dare spazio a uno-due ragazzi con la massima funzionalità di tutti i servizi necessari in uno spazio minimo (letto, libreria, tavolo e vari contenitori), inoltre è trasformabile, personalizzabile e non ingombrante visivamente. Si monta e smonta facilmente, è trasportabile in spazi molto ridotti e pesa solo 51 kg. La sua struttura è solida e può sostenere venti persone.
Cubo
Numerosi i premi fra cui il Compasso d'Oro nel 1954, 1955, 1979 e 1995, il Premio Andersen come miglior autore per l'infanzia (1974) e il premio Lego per il suo eccezionale contributo allo sviluppo della creatività dei bambini.
"Il sogno dell'artista è comunque quello di arrivare al museo, mentre il sogno del designer è quello di arrivare ai mercati rionali"
Nato a Milano, lavorò in alcuni studi di grafica, frequentò il movimento Futurista esponendo in varie mostre, lavorò come grafico presso la Mondadori e scrisse libri per l'infanzia inizialmente pensati per suo figlio Alberto.
Come libero professionista, fra il 1935 e il 1992, disegnò molti oggetti d'arredamento fra cui il posacenere Cubo (1958), la lampada Falkland, la lampada Dattilo (1978) e l'Abitacolo (1971).
Abitacolo è un letto modulare con cui Munari ha ottenuto il Compasso d'Oro, è ancora in produzione da Rexite.
Nasce con lo scopo di dare spazio a uno-due ragazzi con la massima funzionalità di tutti i servizi necessari in uno spazio minimo (letto, libreria, tavolo e vari contenitori), inoltre è trasformabile, personalizzabile e non ingombrante visivamente. Si monta e smonta facilmente, è trasportabile in spazi molto ridotti e pesa solo 51 kg. La sua struttura è solida e può sostenere venti persone.
Cubo
Numerosi i premi fra cui il Compasso d'Oro nel 1954, 1955, 1979 e 1995, il Premio Andersen come miglior autore per l'infanzia (1974) e il premio Lego per il suo eccezionale contributo allo sviluppo della creatività dei bambini.
"Il sogno dell'artista è comunque quello di arrivare al museo, mentre il sogno del designer è quello di arrivare ai mercati rionali"
Munari appare come un personaggio famoso pieno di particolarita' :o) Da' quel senso di pacatezza, modestia e umilta' che alla fine lo fa' emergere come una persona sensibile ma 'grande' al tempo stesso :o) Lo definierei poliedrico visto le tante attivita' svolte :o) Oggi sarebbe quasi inimmaginabile vedere un 'blasonato designer' che con pazienza cerca di rendere creativi dei bambini giocando insieme a loro con le verdure, come se fosse un maestro d'altri tempi. Gli invidiosi potrebbero dire che la gente di quell'epoca ha cavalcato il boom economico ... e meno male! ... visto che hanno anche vissuto un paio di guerre ;o) Nel suo parlare di oggetti di design c'e' indubbiamente tanto razionalismo (quella era l'epoca!) pero' ho apprezzato il suo disdegno per l'eccessivo consumismo. Molto ingegnoso il suo letto modulare ma io mi sentirei in gabbia :o( Il posacenere invece e' tra quegli oggetti definiti 'senza tempo' :o) Mi ha fatto piacere conoscerlo perche', oltre che essere bravo, e' veramente una bella persona!
RispondiElimina@ ZeN: Munari fa parte dei grandi designer italiani, di quelli che hanno dato una svolta all'industrializzazione nata da poco e cresciuta grazie anche a loro che hanno saputo sfruttare l'opportunità di produrre in grande numero le loro creazioni dando un'identità nuova e specifica agli oggetti. Credo che si distinguano nettamente dagli attuali già per come si ponevano di fronte alla creatività: come bambini curiosi ricchi di idee. Inoltre era di primaria iportanza la praticità e la durevolezza, non tanto il sensazionalismo. Oggi, coi computer e la tecnologia che loro non possedevano, si vedono oggetti creati per stupire, più che per essere usati agevolmente, o essere comodi, è così che si emerge dala massa. La semplicità spesso è scambiata per banalità. ;o)
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