Stemma della famiglia Barberini
Motto "In Forti Dulcedo"
foto da wikipedia.org
Originari di Barberino Val d'Elsa (Firenze) i Barberini furono un'influente famiglia principesca e papale italiana fin dall'XI secolo, raggiunsero l'apice nel 1623 quando il cardinale Maffeo Barberini fu eletto papa con il nome di Urbano VII, inoltre furono grandi mecenati e protettori delle arti.
Primo stemma con i tafani
Palazzo Tafani da Barberino
L'attuale capo è Benedetto Francesco Barberini, XIV principe di Palestrina. La famiglia di linea maschile si è estinta nel 1722.
In origine la famiglia si chiamava Tafani, la loro residenza era Palazzo Tafani da Barberino, vista la denominazione poco signorile, la famiglia mutò il nome in Barberini, dal nome del paese d'origine e sullo stemma i tafani furono sostituiti dalle api.
Palazzo Tafani da Barberino
Pspa Urbano VIII agevolò la carriera militare del fratello Antonio, creò cardinali due nipoti e nominò Principe di Palestrina un altro nipote, Taddeo Barberini, che fu anche comandante dell'esercito pontificio.
Urbano VIII
di Gian Lorenzo Bernini
Dopo la morte di Urbano il suo successore, papa Innocenzo X, fu ostile ai Barberini così Taddeo scappò a Parigi dove morì.
L'ultimo Barberini fu Urbano (1685), alla sua morte si estinse la linea maschile della famiglia.
Taddeo Barberini
La figlia di Urbano, Cornelia, nel 1728 sposò il principe Giulio Cesare Colonna di Sciarra che aggiunse il cognome Barberini al proprio.
Il Palazzo Barberini e la biblioteca di Roma sono il segno della loro potenza.
Palazzo Barberini, Roma
Palazzo Barberini, Via Quattro Fontane, Roma
Galleria Nazionale d'Arte Antica e Istituto Italiano di Numismatica
I Barberini sono stati tra i maggiori mecenati della Roma barocca, finanziarono notevoli opere come la chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza di Francesco Borromini.
Sant'Ivo alla Sapienza
Riutilizzarono le opere dell'antichità in modo egregio per i loro scopi, questo dette origine al detto "Ciò che non fecero i barbari fu fatto dai Barberini".
Palazzo Colonna Barberini, Palestrina
Museo Archeologico Prenestino
Palazzo Colonna Barberini, Palestrina
Villa Barberini, Castel Gandolfo
Palazzo Colonna Barberini, Palestrina
Museo Archeologico Prenestino
Villa Barberini, Castel Gandolfo
Barberini, Colonna, Colonna Sciarra o semplicemente Sciarra, sono nomi altisonanti nel panorama romano. Nobilta' che un tempo era molto amata-odiata e che, nonostante il mecenatismo architettonico, non venne risparmiata dalle critiche di Pasquino, statua parlante della Roma piu' verace, con la frase 'quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini'! Se su due piedi questo concetto appare difficile, il panorama e' subito ben chiaro quando si capisce, per esempio, che lo scalone ad anfiteatro antistante il palazzo di Palestrina, ed alcune piccole sue porzioni, altro non erano che parti dell'antico santuario della Fortuna Primigenia. La gente romana era bonacciona si' ... ma mica fessa! Lo 'scava e porta a casa' o 'lo scava e costruisci sopra', insomma il far proprie le cose di tutti, non e' mai andato a genio a queste genti dal forte orgoglio per il loro passato storico. Se fossi stata una Barberini, mi sarebbe dispiaciuto barattare i tafani con le api. Se e' pur vero che queste ultime appaiono come un insetto laborioso e bonario (ma a mio avviso fanno tanto apicoltore e quindi campagnolo), i tafani, insistenti, fastidiosi e malettamente pungitori, incutono piu' timore e li vedo piu' adatti agli stemmi araldici al pari di leoni e draghi rampanti ahahah :oD Il Palazzo Tafani di Firenze ha una gradevole facciata ma ancora e' lontano dai fasti dei palazzi romani e dei dintorni. Palazzo Barberini a Roma rappresenta quasi sicuramente il vero punto apicale della potenza sociale ed economica a cui erano giunti ... e nessun altro stile come il loro contemporaneo barocco poteva esprimere cosi' palesemente questo concetto ;o) Eheheh quel che e' certo e' che non parliamo di un barocco da quattro soldi ma di uno stile interpretato dai grandi del tempo ed eseguito con materiali di prim'ordine ;o) Quindi, anche a chi non piace, non puo' negare la bellezza o l'ingegno di alcune opere da loro finanziate. Particolarissima, molto ben studiata e di grande effetto la Chiesa di Sant'Ivo ;o) Il loro palazzo di Palestrina, seppur contenente un museo, appare molto sottotono a livello manutentivo :o( Forse a posto dei pratini rasati c'erano dei giardini fioriti e mi immagino anche una facciata meno cadente e dagli intonaci ben tinteggiati. Palazzo Barberini di Castel Gandolfo appare come una bella villetta ma, basandosi solo sugli esterni, non sembra un granche'. Capisco appieno che alcuni piccoli Comuni quando si trovano sul loro territorio monumenti e reperti antichi, non sanno se ridere o piangere perche' se da un lato impreziosiscono e sono un vanto, dall'altro sono estremamente costosi da mantenere. Parlando ancora di barocco, che notoriamente non mi piace, lo considero come uno stile estremamente 'delicato' in quanto, per apparire e far apparire, ha bisogno di cure costanti e non lo si puo' assolutamente paragorare al gotico o al romanico che fanno la loro degna figura anche quando gli edifici si degradano! Un bel barocco a puntino fa' signore, leggermente trasandato fa' subito disgrassia' ahahah :oD
RispondiElimina@ ZeN: I tafani, da che mondo è mondo, sono insetti da stalla, meglio le api che "fan più fine". ;o)
RispondiEliminaE' logico che i primi palazzi familiari siano "sottotono" rispetto a quelli edificati negli anni di grande splendore,anche solo per epoca. Il fulcro era Roma e lì andava espressa tutta la ricchezza e la potenza di un casato.
Sant'Ivo è rivoluzionaria, ha un ingresso che pare a un'università o a una villa, invece porta a una chiesa dall'aspetto insolito per l'epoca. Credo sia veramente da vedere. :o)
Il palazzo di Palestrina pare un normale palazzo nobiliare di "campagna" ma la scalinata d'accesso è enorme! Ricorda in piccolo gli spalti del Colosseo ed è panoramica. ;o)
Molte strutture delle grandi casate situate fuori dall'Urbe vestono i panni di "casali" feudali, a meno che non siano castelli. La ricchezza, credo, stava dentro e intorno. ;o)