mercoledì 5 giugno 2019

La Poltrona Proust











La Poltrona Proust è stata disegnata da Alessandro Mendini nel 1978, è tra le più famose nel mondo.
Da tempo Mendini pensava alla realizzazione di un tessuto ispirato all'Impressionismo, al divisionismo e al puntinismo legato allo scrittore francese Marcel Proust.
In Veneto Mendini trova una poltrona in stile settecentesco, un finto di stile con la struttura decorata a mano a pennello con colori acrilici assieme al tessuto, con un disegno preso da alcuni particolari di Paul Signac che gli dà lo spunto per la Proust.
La poltrona Proust fu esposta al Palazzo dei Diamanti a Ferrara e alla Biennale di Venezia, negli anni ne furono realizzate una quindicina, tutte a mano.
E' esposta in gallerie d'arte e musei in Belgio, Italia, Olanda, Germania e Austria.
La produzione ebbe una breve interruzione dovuta all'impossibilità di Mendini  di sovrintendere a ogni pezzo, riprese nel 1989, da allora è continuata anche con singole poltrone realizzate in diversi materiali come il bronzo e la ceramica.
Da alcuni anni le poltrone sono dipinte da Claudia Mendini, nipote di Alessandro, sempre sotto la supervisione dell'autore.
La Proust geometrica fu commercializzata da Cappellini nel 1993, sempre lavorata a mano ma con tessuto diverso. Per Magis Mendini ne ha progettata una in polietilene a tinta unita adatta anche per gli esterni, per Superego nel 2009 fu approvata da Mendini una serie a tiratura limitata in ceramica e in miniatura (40 cm) e per Robot City nel 2014 realizza una versione in marmo di Carrara a tiratura limitata.
Inizialmente Proust fu prodotta in pochi esemplari, ci fu poi una prolificazione di decori e molte varianti e versioni. La struttura è in legno intagliato e dipinto a mano, il rivestimento è fisso in tessuto che riprende il decoro della struttura.
La Proust puntinata e quella "geometrica" costano circa 9.750 euro l'una.

2 commenti:

  1. Eheheh :o) Penso proprio che siamo giunte al massimo della creativita' in campo del designer, ovvero quando e' l'oggetto che ti narra del suo creatore e non viceversa! Difatti non si parla di Mendini come architetto, designer e artista, ma in prima battuta viene mostrato 'il suo oggetto', la poltrona, e poi si racconta la storia di chi c'e' dietro! L'aspetto piu' simpatico della Poltrona Proust e' che non nasce da un nuovo disegno, da notti insonni di progettazione di un qualcosa di nuovo, ma da una rielaborazione di un 'pezzo vecchio', praticamente d'antiquariato, che riprende vita a mo' di falso storico dichiarato. La bellezza dell' arzigogolata ma elegante forma antica, viene colorata e rivestita con stoffe dai motivi e dai colori che ricordano epoche pittoriche successive, epoche in cui proprio l'uso dei colori, dei contrasti e dei giochi da essi derivati, erano il cardine di tutta l'opera. La stuttura della poltrona non e' piu' evidenziata ma perde pesantezza mimetizzandosi con tutto il resto. Interessante la versione concepita in materiale plastico che la rendeadatta agli esterni e agli interni. Per mia curiosita' ho voluto visionare quella in marmo ... caspitina se e' bella! Sembra una vera e propria scultura che infonde una sensazione di morbidezza, comodita' e confort ... inestistenti! ahahah! Siamo sinceri ... a me, non solo piace la poltrona di Mendini ma mi piace anche nella sua versione d'antiquariato, con il legno lucido e la stoffa damascata! Non te l'aspettavi eh? Eh si' ogni tanto c'ho ste stranezze :o( Comunque, in assoluto la preferirei bordata in legno lucido e rivestita in morbida pelle (ma non so' se esiste) ... so' viziata, ecco :o(
    P.s.: A livello poltronifero, la considero' la piu' bella tra quelle viste sino ad oggi!

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  2. @ ZeN: La vera particolarità è che la poltrona Proust è sua! Non ha ceduto la produzione a una sola ditta ma ne gestisce direttamente lui l'aspetto e i materiali variandoli anche secondo richiesta, lì nasce per esempio la poltrona da esterno. La creatività può essere "assoluta" o applicata su forme del passato come qui. :o)

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