lunedì 1 aprile 2019

I Longobardi







I Longobardi erano un popolo germanico che fra il II e il VI secolo migrò fino all'Italia, lasciò il basso Elba risalendo il fiume, approdarono sul Danubio e poi in Pannonia (zona fra Ungheria, Austria, Croazia e Slovenia) dove consolidarono le proprie strutture politiche e sociali e si convertirono in parte al cristianesimo ariano inglobado vari elementi etnici per lo più germanici.
In Italia crearono un regno indipendente estendendosi in quasi tutto il Paese. Crearono numerosi ducati autonomi e il potere centrale fu insediato a Pavia.



Le principali tappe della migrazione longobarda
foto da wikipedia.org


Nei secoli i grandi sovrani longobardi estesero la loro autorità, nei secoli VII-VIII il loro regno divenne una potenza di rilievo europeo che cessò di essere autonoma nel 774 con la sconfitta subìta dai Franchi guidati da Carlo Magno.



Adelchi, principe di Benevento
codice longobardo dell'XI secolo


Nel tempo i Longobardi, molto separati dalla popolazione romanica, si integrarono col tessuto sociale italiano grazie a leggi scritte in latino, alla conversione al cattolicesimo e allo sviluppo, anche artistico, di stretti rapporti con altre componenti socio-politiche dell'Italia (bizantine e romane).
Nel 568 invasero l'Italia attraversando l'Isonzo, insieme a loro c'erano altri popoli, la resistenza bizantina fu debole, la prima città che cadde nelle loro mani fu Cividale del Friuli poi cedettero Aquileia, Vicenza, Verona e Brescia.



Grimoaldo III di Benevento
(moneta)


Nel 569 toccò a Milano, Lucca e Pavia che Alboino elesse a capitale del suo regno. Proseguirono la conquista discendendo la Penisola fino all'Italia centro-meridionale mentre i Bizantini conservarono alcune zone costiere.
Inizialmente il dominio longobardo fu molto duro, con saccheggi e violenze, ma in seguito si addolcì. L'Italia si trovò divisa fra Longobardi e Bizantini, i Bizantini avevano come fulcro l'esarcato di Ravenna. I numerosi ducati longobardi furono creati per esigenze militari ma questo portò a una debolezza del potere regio.
Morto assassinato Alboino, gli succedette re Clefi che estese il regno ed eliminò l'antica aristocrazia latina per acquistare terre e patrimoni. Fu ucciso nel 574 e per un decennio lo Stato fu dominato da vari duchi come sovrani assoluti. 



Re Agilulfo


Per far fronte a Franchi e Bizantini ci fu di nuovo la necessità di uno Stato centralizzato, fu incoronato re Autari che riorganizzò i Longobardi e gli insediamenti e assunse il titolo di "Flavio" per proclamarsi anche protettore di tutti i Romani e sposò la principessa boema Teodolinda. Quando morì gli successe il duca di Torino Agilulfo che a sua volta sposò Teodolinda (forse chiesto da lei) che già esercitava una notevole influenza sulla politica. La coppia garantì i confini del regno con trattati di pace con Franchi e Avari.



Re Alboino


Ogni ducato era guidato da un duca, funzionario regio depositario dei poteri pubblici affiancato da funzionari minori, con questa organizzazione il regno longobardo si avviò all'occupazione militare (VII secolo).
Alla morte di Agilulfo il trono passò al minorenne Adaloaldo, Teodolinda fu reggente anche dopo l'uscita dalla minorità del figlio, proseguì con la politica filo-cattolica e di pacificazione coi Bizantini suscitando una sempre più decisa opposizione dei Longobardi, tanto che ci fu un colpo di Stato che detronizzò Adaloaldo e si aprì una stagione di conflitti fra i componenti delle due religioni dovuta anche ai fautori della politica di pacificazione coi Bizantini e l'integrazione coi romanici (Bavaresi), contro una politica più aggressiva ed estensionista (nobiltà ariana).
Dopo vari anni di lotte nel 702 Ariperto II riuscì a sviluppare una politica di pacificazione.


2 commenti:

  1. La storia dei Longobardi in Italia mi ricorda molto la storia degli Arabi in Spgna ... entrambi andarono per conquistare ma poi rimasero affascinati dai luoghi, rimanendo loro stessi conquistati :o) La cosa certa e' che durante la loro avanzata non trovarono grandi resistenze perche' ormai, sul nostro territorio, c'erano soltando dei regni in sfacelo. Loro si incunearono pian pianino, un po' a macchia di leopardo, ed e' cosi' che assorbirono la cultura sia bizantina che romana, avendo poi tutto il tempo per rielaborarle secondo le loro visioni. La fede logobarda era il cristianesimo ariano, i cui punti cardine erano molto dissimili dal cristianesimo puro. Con l'andar del tempo questa religione venne considerata eretica e per forza di cose (diciamo) dovettero convertirsi al cattolicesimo. Il loro modo di interpretare l'arte e il loro stile, che io distinguo poco, e' molto gradevole e si basa sull'unione di stili semplici con altri gia' elaborati, come il bizantino, con l'aggiunta del loro tocco nord-europeo. Pur facendo capo a Pavia, hanno lasciato sul nostro territorio innumerevoli loro testimonianze, alcune viste sui meravigliosi video che hai trovato. Bellissimo Cividale e Campello, pero' la mia attenzione si e' concentrata sul Tempietto! Se continuiamo a discendere nell'Italia longobarda si rimane a bocca aperta anche nel vedere la Chiesa di Santa Sofia a Benevento :o) Pero' penso sempre al Tempietto eh! L'ho trovato meraviglioso, seppur piccino, perche' sono riusciti a creare quasi un falso storico ahahah! Hanno ricomposto quei reperti romani con talmente tanta maestria da far passare l'edificio come 'romano verace' e ad ingannare per molti secoli i piu' illustri studiosi :o) Quando si arriva a tanto, vuol dire che si e' quasi i padroni dell'arte ;o)

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  2. @ ZeN: Diciamo che i Longobardi non "masticavano l'arte", essendo guerrieri nomadi non gli serviva se non per piccoli oggetti dalle radici nordiche. Solo quando hanno inizato a insediarsi da qualche parte si son guardati intorno e hanno imparato molte altre cose dai popoli conquistati. Rozzi guerrieri, hanno conosciuto il bello. Hanno usato maestranze del luogo inserendo le loro semplici tradizioni decorative. Questa commistione è l'arte longobarda, con radici prettamente latine ma sviluppi particolari. La bravura latina ha saputo esaltare e valorizzare i loro luoghi dando loro gli strumenti per lasciare traccia di sè. :o)

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