venerdì 24 febbraio 2017

Acerenza





In provincia di Potenza, Acerenza si trova a 833 mt di altitudine, conta 800 abitanti nel borgo e dista 40 km da Potenza, 100 da Bari e 200 da Napoli.

Nel 318 a.C. i Romani vi edificarono un tempio dedicato a Ercole Acheruntino. La rocca è conquistata da Roberto il Guiscardo ai Normanni, che ordina la costruzione di una grande chiesa (1061) ma a farla bellissima fu Arnaldo, l'abate di Cluny, nominato arcivescovo nel 1067 che chiama architetti francesi e maestranze locali. Il suo desiderio è realizzato nel 1080. Nel XIII-XV secolo Acerenza fu infeudata a diverse dinastie baronali, degli Svevi e degli Angioini, e poi sotto gli Aragonesi. Fu distrutta dal terremoto del 1456 e ricostruita nel 1479 passando sotto le nobili famiglie dei Ferrillo e di famiglie private che per i loro egoistici interessi la portarono alla decadenza.

Situata su una rupe di tufo, la cittadina ricalca urbanisticamente la tipologia delle cittadelle murate medievali. L'imponente cattedrale dell'XI secolo in stile romanico-cluniacense svetta sul borgo col meraviglioso portale in puro stile romanico, in età barocca fu rivestita di stucchi e tornò com'era dopo i restauri degli anni Cinquanta. Conserva marmi di età romana, figure scolpite di lapidi funerarie e colonnine greche. Ogni dettaglio è prezioso: le antiche acquasantiere, gli affreschi, i bassorilievi. La piccola cripta sotto il presbiterio è affrescata, è un piccolo scrigno di tesori, capolavoro dell'arte rinascimentale. L'ex Pretura è cinquecentesca, gli splendidi palazzi gentilizi settecenteschi hanno portali in pietra ornati di sculture o stemmi di antiche famiglie. Palazzo della Curia vecchia occupa una parte dell'antico castello, di impianto longobardo-normanno-svevo, parzialmente ricostruito negli anni Cinquanta. Palazzo Gala è settecentesco, la chiesetta gentilizia di San Vincenzo risale al XVIII secolo.

Prodotto tipico è l'Aglianico, vino color rosso rubino dal profumo delicato di frutti di bosco con note di vaniglia e legno, o di cuoio e catrame se molto invecchiato. Tipici la salsiccia e soppressata acheruntina, il pane di semola di grano duro e un ottimo extravergine di oliva.
Tra i primi piatti, i maccaroun a desct (pasta fatta a mano condita con sugo di carne o legumi), e i z'zridd (piccola pasta con fagioli o lenticchie). La lagana chiappout è un dolce con pasta di grano duro speziato con cannella, noci, mandorle e vino cotto.

Nel Parco Nazionale del Vulture, Acerenza sta rivalutando il suo centro storico.

Il Museo dei legni intagliati è una donazione dell'arcidiocesi di Acerenza. Il Museo Diocesano di Arte Sacra conserva paramenti liturgici, sculture in legno e marmo, dipinti su tela e tavola, argenterie napoletane del Settecento e manoscritti. Esiste anche un Museo della Civiltà Contadina.





   

2 commenti:

  1. Localita' molto bella sia per la sua location, rincuculata su una rupe dominante, sia perche' e' ancora murata, sia perche' possiede una prestigiosa cattedrale degna veramente di nota :o) I signori di un tempo riuscirono a portala alla decadenza ... eh i 'signori' facevono il bello e il brutto tempo :o( Le signorie piu' fortunate, quelle governate da signori equilibrati, in quegli anni arrivarono allo splendore ... le altre purtroppofurono spogliate e portate alla fame dagli stessi signori governati :o( Mi sono meravigliata che i maggiori restauri sono stati fatti negli anni cinquanta, poco prima delle grandi migrazioni interne, ma poi ho pensato che quelli erano gli anni della 'ricostruzione' dopo la grande guerra ;o) Cittadina veramente piacevole, si'!

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  2. @ ZeN: Molto bella soprattutto in panoramica. Si vede che il monumento trainante è la bella cattedrale. :o)

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