In provincia di Potenza, Acerenza si trova a 833 mt di altitudine, conta 800 abitanti nel borgo e dista 40 km da Potenza, 100 da Bari e 200 da Napoli.
Nel 318 a.C. i Romani vi edificarono un tempio dedicato a Ercole Acheruntino. La rocca è conquistata da Roberto il Guiscardo ai Normanni, che ordina la costruzione di una grande chiesa (1061) ma a farla bellissima fu Arnaldo, l'abate di Cluny, nominato arcivescovo nel 1067 che chiama architetti francesi e maestranze locali. Il suo desiderio è realizzato nel 1080. Nel XIII-XV secolo Acerenza fu infeudata a diverse dinastie baronali, degli Svevi e degli Angioini, e poi sotto gli Aragonesi. Fu distrutta dal terremoto del 1456 e ricostruita nel 1479 passando sotto le nobili famiglie dei Ferrillo e di famiglie private che per i loro egoistici interessi la portarono alla decadenza.
Situata su una rupe di tufo, la cittadina ricalca urbanisticamente la tipologia delle cittadelle murate medievali. L'imponente cattedrale dell'XI secolo in stile romanico-cluniacense svetta sul borgo col meraviglioso portale in puro stile romanico, in età barocca fu rivestita di stucchi e tornò com'era dopo i restauri degli anni Cinquanta. Conserva marmi di età romana, figure scolpite di lapidi funerarie e colonnine greche. Ogni dettaglio è prezioso: le antiche acquasantiere, gli affreschi, i bassorilievi. La piccola cripta sotto il presbiterio è affrescata, è un piccolo scrigno di tesori, capolavoro dell'arte rinascimentale. L'ex Pretura è cinquecentesca, gli splendidi palazzi gentilizi settecenteschi hanno portali in pietra ornati di sculture o stemmi di antiche famiglie. Palazzo della Curia vecchia occupa una parte dell'antico castello, di impianto longobardo-normanno-svevo, parzialmente ricostruito negli anni Cinquanta. Palazzo Gala è settecentesco, la chiesetta gentilizia di San Vincenzo risale al XVIII secolo.
Prodotto tipico è l'Aglianico, vino color rosso rubino dal profumo delicato di frutti di bosco con note di vaniglia e legno, o di cuoio e catrame se molto invecchiato. Tipici la salsiccia e soppressata acheruntina, il pane di semola di grano duro e un ottimo extravergine di oliva.
Tra i primi piatti, i maccaroun a desct (pasta fatta a mano condita con sugo di carne o legumi), e i z'zridd (piccola pasta con fagioli o lenticchie). La lagana chiappout è un dolce con pasta di grano duro speziato con cannella, noci, mandorle e vino cotto.
Nel Parco Nazionale del Vulture, Acerenza sta rivalutando il suo centro storico.
Il Museo dei legni intagliati è una donazione dell'arcidiocesi di Acerenza. Il Museo Diocesano di Arte Sacra conserva paramenti liturgici, sculture in legno e marmo, dipinti su tela e tavola, argenterie napoletane del Settecento e manoscritti. Esiste anche un Museo della Civiltà Contadina.
Localita' molto bella sia per la sua location, rincuculata su una rupe dominante, sia perche' e' ancora murata, sia perche' possiede una prestigiosa cattedrale degna veramente di nota :o) I signori di un tempo riuscirono a portala alla decadenza ... eh i 'signori' facevono il bello e il brutto tempo :o( Le signorie piu' fortunate, quelle governate da signori equilibrati, in quegli anni arrivarono allo splendore ... le altre purtroppofurono spogliate e portate alla fame dagli stessi signori governati :o( Mi sono meravigliata che i maggiori restauri sono stati fatti negli anni cinquanta, poco prima delle grandi migrazioni interne, ma poi ho pensato che quelli erano gli anni della 'ricostruzione' dopo la grande guerra ;o) Cittadina veramente piacevole, si'!
RispondiElimina@ ZeN: Molto bella soprattutto in panoramica. Si vede che il monumento trainante è la bella cattedrale. :o)
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