L'operaio e la Kolchoziana (1937)
Il realismo socialista è un'arte proletaria iscindibile dall'impegno sociale e politico.
Costituisce l'arte ufficiale dell'Unione Sovietica e dei Paesi dell'Europa orientale.
Fedor Saljapin
Boris Michajlovic Kustodiev, 1922
I suoi princìpi sono volti all' "educazione dei lavoratori nello spirito del socialismo" e furono teorizzati da Zdanov nel 1934, quando fu creata l'Accademia sovietica di architettura. Le esperienze di pittori e scultori rivelano, accanto alla ricchezza di temi e alla potenza espressiva, una schietta ispirazione rivoluzionaria. In architettura si usò uno "stile grande", monumentale, considerato più capibile dalle classi popolari, caratterizzato da forme classiche o da una decorazione sovrabbondante.
1935
Georgy Zhukov di Sergei Prisekin
Sotto il nome di realismo di possono riconoscere anche le manifestazioni dell'arte latino-americana, particolarmente messicana, che ha trovato la sua massima espressione nei murales, di ispirazione popolare ma aggiornati sui nuovi linguaggi artistici europei.
Murales di Diego Rivera, Città del Messico
Il realismo socialista mi sembra fratello gemello del nostro razionalismo ... cambiano le idee e gli scopi ... ma i cubi me parono uguali :o( Meno male che i murales messicani hanno ravvivato questi periodi di 'tristi' architetture ;o)
RispondiElimina@ ZeN: Ahahaha! Le correnti "artistiche" delle ideologie radicali si assomigliano, sì. In comune hanno il rifiuto alla fantasia, la messa al bando dell'individualità personale e persino la pretesa di soffocare le nuove idee. Invece l'uomo vive di creatività, che gli trabocca da tutti i pori. Potremmo discutere sugli stili e sulle correnti di pensiero e sulla realizzazione dello stesso, ma non potremmo mai permettere a nessuno di soffocarne l'anima libera. :o)
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