Tipo di architettura revivalista nato in Italia negli anni Cinquanta come reazione all'architettura razionalista e a quella organica. Fenomeno essenzialmente legato agli ambienti universitari e professionali torinesi e milanesi, la corrente si ispirò a un rinnovato interesse per l'Art Nouveau e le esperienze progettuali tardo-ottocentesche, anche interpretate.
Propose un ritorno alla tradizione architettonica borghese con un rinnovato interesse tecnologico anche se motivo di polemiche internazionali.
Gli esponenti, e le opere più discusse, furono la Bottega d'Erasmo e la Borsa Valori (Torino, 1953-56), gli appartamenti duplex a Cameri (Novara, 1957), le opere di Roberto Gabetti e Aimano Isola a Milano e Novara, vari edifici di Gae Aulenti (fautrice dei princìpi Neoliberty, soprattutto nel progetto del Museo d'Orsay a Parigi, ricavato da un'ex stazione ferroviaria), G. Canella e P. De Rossi a Milano.
Dopo che abbiamo parlato dei neo (tutti) ho riflettuto molto e sono arrivata a queste conclusioni ... ovvero:
RispondiEliminatra lo stile originale e il neo passano addirittura secoli, tempo nel quale l'architetto ha potuto vedere tutte le oper di quello stile, altre opere di stili successivi, valutare e conoscere altro materiale costruttivo piu' moderno :o) Effettivamente mentre l'originale (di uno stile) calca un periodo storico ove quasi tutto e' cosi', i neo cavalcano una moda ristretta nel tempo e ristretta a pochi appassionati. Tutto questo fa diventare i neo come un 'ricordo' di quello stile 'imbastarditi' da tutte le variabili che ho elencato prima :o) Nonostante cio' devo ammettere che alcune opere sono fatte talmente bene che tranquillamente potrebbero essere datate secoli prima :o) Come sai ho una sorta di amore-odio per il liberty e spesso preferisco lo Jungle :oD ... ehm quello di questo video lo trovo pesantissimissimo :o( ABbaroccato, roCcocheggiante, fioritissimo ... :o(
ZeN: Il Liberty, per me, è stato uno stile rivoluzionario, unico, che ha strappato tutte le regole del passato facendo entrare nelle architetture la fantasia e la natura, piegando i muri e i tetti in incredibili volute, sfruttando la tecnologia e i materiali del tempo e nello stesso tempo utilizzando a piene mani i bravissimi artigiani dell'epoca. Per non parlare dell'uso dei colori! Il "neo" ha ripreso in parte queste idee e, come scrivi tu, le ha mischiate ad altre sfruttando una tecnologia più moderna. Nulla però può eguagliare l'originale, comunque è interessante, una sorta di "amarcord ma non troppo bene". :o)
RispondiElimina