Mondovì

Comune a 25 km da Cuneo, sulle colline del Monregalese.

Il nucleo storico dell'abitato sorge su uno sprone collinare.

Fondata nel 1198 da fuoriusciti di Vico, Vasco e Carassone ribellatisi al vescovo di Asti, loro feudatario, fu chiamata Monteregale, da qui il nome di Monregalesi dato ai suoi abitanti. Il vescovo prese la città, ne cacciò gli abitanti e la rase al suolo. Nel 1232, con l'aiuto dei Milanesi, Mondovì fu ricostruita. Fu sottomessa dagli Angiò e poi tornò al vescovo di Asti. Di nuovo angioina, passò poi ai Visconti e ai marchesi di Monferrato. Nel 1418 fu dominio dei Savoia a cui rimase quasi continuatamente fino al XVIII secolo.

Fu particolarmente fiorente nel XVI secolo, sede dell'università piemontese, ed ebbe il primato della stampa in Piemonte. Nel 1814 tornò ai Savoia.

Dei secoli XIV-XV la torre civica e Santa Maria delle Vigne. Sviluppatasi in due nuclei distinti in pianura e in collina, in quest'ultimo (Mondovì Piazza) sorgono alcune significative opere degli architetti barocchi F. Gallo e G. Boetto. Del primo sono la cattedrale (1743), la chiesa della Misericordia (1708-17), l'ex Collegio dei Gesuiti (1713) e il Seminario; del secondo la chiesa di San Francesco Saverio o della Missione (XVII secolo, affrescata, in pianura). Notevoli la parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo (XVII secolo) e la chiesa di San Filippo (1737-56), oltre al completamento del santuario di Vicoforte (iniziato nel 1596, con cupola affrescata da G. Bibiena).