giovedì 18 febbraio 2016

Claude Monet (1840-1926) - Il genio dell'acqua e della luce





Pittore francese, trascorse la sua giovinezza a Le Havre dove ebbe fama locale come caricaturista.
Recatosi a Parigi fu attratto dalla pittura di Delacroix, Daubigny, Corot e frequentò l'Academie Suisse.
Dopo il servizio militare in Algeria tornò a Le Havre e poi a Parigi dove conobbe Renoir, Bazille e Sisley coi quali lavorò dal vero ai paesaggi.
Nel 1867 dipinse Donne in giardino, tappa fondamentale nelle ricerche impressioniste: l'ombra stessa è luminosa e colorata. Da quel momento tagliò tutti i ponti con i sistemi pittorici tradizionali di rappresentazione dal vero e divenne costante il suo impegno di identificare pittura e natura, immagine e forma e di cogliere il vero della trama delle variazioni e vibrazioni del colore percepite dall'occhio.
Ritiratosi a Bougival con Renoir, si dedicò esclusivamente al paesaggio e allo studio dei riflessi della luce sull'acqua, non si propone di imitare obiettivamente il vero, ma di fissare sulla tela la propria sensazione, l' "impressione" di fronte all'elemento naturale. Questo il motivo dominante delle opere eseguite in Olanda e a Londra, dove si era recato con Pissarro allo scoppio della guerra franco-prussiana.
Al ritorno in Francia, ad Argenteuil, lo stile di Monet raggiunse la piena maturità, le sue opere del 1870-80  esprimono le tipiche concezioni impressionistiche. Si servì della giustapposizione dei colori puri secondo la legge dei complementari in tocchi frammentari sempre più piccoli, a ricreare atmosfere di pulviscolare luminosità. Dal suo celebre quadro "Impression, soleil levant" deriva il nome del movimento impressionista.
Lavorò con una felicità creativa senza paragone alla definizione della natura nelle sue infinite varianti a Vetheuil, dipingendo paesaggi nelle diverse condizioni atmosferiche, scoprì la luce del sud durante un viaggio in Costa Azzurra e poi a Bordighera che lo stimolò verso un colore più acceso e brillante.
Trascorse l'ultimo periodo della sua vita a Giverny, esercitando la sua sensibilità visiva a cogliere le variazioni subite da uno stesso tema in diverse situazioni d'ora e di stagione, nacque qui la famosa serie delle Ninfee, soggetto al quale lavorò per circa trent'anni. Soprattutto in queste ultime, l'aspirazione a registrare luce e colore nella loro realtà, spogliando il soggetto di ogni solidità, lo condusse a un estremo disfacimento della forma che suggerisce un passaggio dal figurativo all'astratto, che ha anticipato il fauvismo, l'impressionismo e la pittura informale.

 

2 commenti:

  1. ... :oD Mi pare di averlo gia' sentito nominare! ;o) Veramente belle le sue opere, soprattutto i paesaggi contenti l'acqua! :o) Vedendo nel video (credo) gran parte delle sue opere, devo riconoscere che le ho trovate gradevoli quasi tutte :o) C'e' una luce e un 'movimento' quasi magico ;o)

    RispondiElimina
  2. @ ZeN: E' uno dei miei pittori preferiti! Grandissimo incomparabile maestro della luce. :o)

    RispondiElimina