martedì 24 novembre 2015

Mata Hari (1876-1917)





Margaretha Geertruida Zelle, danzatrice e agente segreto olandese, fu condannata alla pena capitale per la sua attività di spionaggio durante la prima guerra mondiale.
Il padre aveva un negozio di cappelli ed era proprietario di un mulino e di una fattoria. La sua famiglia viveva molto agiatamente in un antico palazzo del centro di Leeuwarden. Margaretha sposò il capitano Rudolph Mac Leod che viveva ad Amsterdam, convalescente dall'Indonesia, sofferente di diabete e reumatismi. Si trasferì con la famiglia a Giava dove il capitano riprese servizio e poi a Sumatra, dove fu affascinata dalla danza locale. Ritornata in Olanda, divorziò dal marito (che ebbe in custodia la figlia Non) e andò a Parigi. Si mantenne facendo la modella per un pittore e cercando scritture nei teatri con risultati deludenti. Divenne l'amante del barone Henri de Marguerie, durante una festa si esibì in una danza pseudo-giavanese, spogliandosi dei suoi veli. Ottenne successo e replicò il suo numero in altre case private dove poteva facilmente togliersi i veli del costume. Conosciuta poi in tutta Parigi, fu invitata a esibirsi in un museo, come un animato gioiello orientale. Cambiò il nome in Mata Hari (Occhio dell'Alba e quindi "Sole"), d'origine giavanese. Lavorò al Moulin Rouge, al Trocadero e al Cafè des Nations. Nel 1905 fu consacrata come "donna che lei stessa è danza", dopo la sua esibizione all'Olympia. Iniziò a fare tournèe, lei offriva il fascino proibito dell'erotismo e la purezza dell'ascesi. Si legò poi a un ricco ufficiale che l'accompagnò a Vienna, a Londra e in Egitto. Mata Hari aveva molta fantasia, si inventava una vita esotica carica di avventure e conoscenze altolocate. Con un banchiere visse in un castello vicino a Tours (Francia) e arrivò al Teatro alla Scala di Milano dove raggiunse il vertice del riconoscimento artistico. Dal 1916 la sua vita si complicò, accettò di essere una spia tedesca al servizio della Germania che la istruì e la fece diventare un agente. Accettò anche (per un milione di franchi) di aderire al controspionaggio francese, per le sue importanti conoscenze. I Francesi scoprirono il suo doppio gioco, nel 1917 fu arrestata e chiusa in carcere. Al processo negò qualsiasi accusa ma le prove dei suoi contatti con i tedeschi la fecero condannare alla pena di morte. Fece domanda di grazia, che fu respinta, e si preparò per l'esecuzione: si vestì con la consueta eleganza, volle essere battezzata, indossò un cappello di paglia di Firenze e i guanti. Al castello di Vicennes fu legata a un palo e fucilata. Nessuno reclamò il corpo che fu portato all'Istituto di Medicina Legale di Parigi, sezionato e sepolto in una fossa comune.

 

2 commenti:

  1. Il nome di questa donna ha cavalcato i secoli! Sicuramente, oltre che di polso, era piu' brava come artista che come spia ;o)

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  2. @ ZeN: E' una delle donne che ha usato la sua femminilità (e non solo...) per ottenere quello che voleva. Volava "di fiore in fiore", bastava fosse ricco. Prendeva a piene mani, usava dire fandonie sulla sua vita per intrigare le persone, fino a che (per ingordigia) ha esagerato. Da quello che ho letto non mi pare splendesse d'intelligenza...lei davvero s'è scavata la fossa con le sue mani ... ;o)

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