venerdì 26 giugno 2015

Liegi - Liege




Città del Belgio capoluogo dell'omonima provincia, a 90 km da Bruxelles, alla confluenza fra il fiume Ourthe nella Mosa. E' uno dei maggiori scali fluviali europei e il più importante centro culturale del Belgio di lingua francese.
Sorta nell'VIII secolo in un'area già popolata all'epoca romana e franca, l'originario vescovato crebbe di importanza intorno all'anno Mille. Nel XII secolo la città era un principato indipendente governato da principi-vescovi, inquadrato nel Sacro Romano Impero. Nel corso del XIII secolo fu teatro di aspre lotte intestine tra nobili e nuovi ceti in ascesa. Fu saccheggiata da Carlo il Temerario nel 1468 e ricostruita nel 1477, poi bombardata dall'artiglieria francese. Unita alla Francia nel 1795-1814, passò al Regno dei Paesi Bassi fino al 1830, nel 1940 fu occupata dai Tedeschi, liberata nel 1944.
La città fu un fiorente centro di produzione di avori intagliati (X-XI secolo), nel XII-XIII secolo fu famosa per i lavori in bronzo e ottone e per la splendida produzione di smalti "champlevés". Possiede numerose chiese fondate in epoca ottoniana per lo più successivamente ricostruite in stile gotico. Tra esse la cattedrale di Saint-Paul (ricostruita nei secoli XIII-XV, che conserva nel Tesoro pregevoli avori dell'XI secolo), la chiesa della Sainte-Croix (rimaneggiata nei secoli XIV-XV, con un prezioso reliquiario del 1150), Saint-Denis (ricostruita nel XV secolo), Saint-Jacques (ricostruita nei secoli XV-XVI, con facciata nord rinascimentale), Saint-Martin (ricostruita nel 1506). La chiesa romanica di Saint-Barthélemy conserva il bellissimo fonte battesimale scolpito da Renier de Huy, in ottone (1107-18). Tra gli edifici civili, notevole il palazzo dei principi-vescovi (eretto nel 972-1007, ricostruito nel 1526-36 in forme di transazione tra il gotico e il Rinascimentale), il mercato delle carni (1545) e il municipio (1714-18). Il Musée des Beaux Arts conserva dipinti di scuola francese e belga dal XIII secolo a oggi. Il Museo Archeologico si trova nella Casa Curtis, del XVII secolo, in stile rinascimentale-mosano.


2 commenti:

  1. Citta' storica e blasonata, centro di economico e artistico :oD , il suo nome ricorre di sovente nei libri di testo ... impossibile non averla mai sentita nominare. I video la mostrano una localita' , almeno urbanisticamente, sempre in evoluzione, sempre in movimento! Vecchio e nuovo si susseguono e si completano seguendo una linea temporale che non si interrompe, anzi' che denota un'economia sempre viva. (non come da noi che le opere pubbliche piu' recenti sono ormai obsolete ... siamo fermi agli anni 70/80) Piacevole si' :o)

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  2. @ ZeN: Pare che l'Italia non abbia vivacità. In effetti è obsoleta, scontata, seduta (per non dire morta) sui suoi allori. Grassa di opere d'arte, le lascia spesso morire, così tanto occupata a ingrassare persone e istituzioni non proprio specchiate. La nostra gente perlopiù non ama affatto il suo Paese, permette lo sfascio, si lamenta, ma si "appecorina" alla situazione, preferendo difendere il suo "fortino" personale. Insomma, la vivacità delle città (e la loro valorizzazione) parte dalla nostra volontà. E si vedono chiaramente i risultati. :o(

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