L'Isola di Ischia

Isola del Mar Tirreno, la maggiore delle Isole Partenopee, in provincia di Napoli, caratterizzata da coste alte e rocciose. E' prevalentemente montuosa e fa parte del distretto vulcanico dei Campi Flegrei. Fu soggetta in passato a numerose e violente eruzioni e a terremoti, numerose le manifestazioni del vulcanismo secondario, come le fumarole. La bellezza del paesaggio e le sorgenti termali ne hanno fatto un frequentatissimo luogo di villeggiatura. Chiamata dai Romani Inarime o Pithecusa, poi Aenaria e quindi Iscla, fu occupata dai Siracusani nel 474 a.C. e dai Napoletani alla fine del V secolo. Nel 322 cadde sotto l'influenza romana. Dominio normanno nel 1130, fu favorevole agli Aragonesi e feudo dei Cossa, donata nel 1422 da Giovanna II ad Alfonso d'Aragona. Sotto il feudo dei D'Avalos visse il periodo più felice della sua storia. Nel 1729 fu incorporata al regio demanio e nel 1734 conquistata dai Borboni.

Presso l'attuale Lacco Ameno si trovava Pithecusa, la più antica colonia greca in Italia (prima metà dell'VIII secolo a.C.).

Il centro abitato di Ischia si divide nel nucleo più antico (Ischia Ponte), pittoresco centro di pescatori di fronte all'isolotto su cui sorge il castello, e il nucleo di Ischia Porto, situato sulla parte superiore di un cratere vulcanico sommerso. Nell'isolotto, collegato a Ischia Ponte da un ponte aragonese (1438), si trovano il castello medievale, i resti dell'antica cattedrale, della chiesetta di San Pietro a Pantaniello e la chiesa barocca dell'Immacolata. Di notevole interesse la cattedrale settecentesca dell'Assunta, a Ischia Ponte, e la chiesa neoclassica di Santa Maria di Portosalvo a Ischia Porto.