venerdì 3 aprile 2015

I Maya




Popolo dell'America Centrale stanziato negli attuali Stati messicani di Chiapas, Tabasco, Campeche, Yucatan e Quintana Roo. La civiltà Maya fiorì nella zona dal sud della penisola dello Yucatan fino all'Honduras ed El Savador passando per il Guatemala e il Belize. I tre periodi principali della loro storia sono: il Periodo preclassico (1500 a.C.-317 d.C.); il Periodo classico (317-987 d.C., suddiviso in periodo classico arcaico, periodo medio classico e periodo classico finale, in cui avviene il declino e l'abbandono inspiegabile di quanto avevano creato); il Periodo postclassico. I Maya iniziarono ad avere una lingua scritta all'inizio dell'era cristiana, molte iscrizioni sono incise su stele e contengono riferimenti alle date principali della loro storia. La comprensione dei testi era limitata alla casta sacerdotale e ai dignitari. La scrittura era fondamentale per i Maya, in quanto li aiutava a comunicare. La cronologia Maya era calcolata con un punto fisso del passato (come per i Cristiani la nascita di Gesù e i Romani la fondazione di Roma). Il loro calendario (il Lungo Computo) parte dall'11 agosto 3113 a.C., data su cui non tutti gli studiosi sono d'accordo.


I sacerdoti astronomici Maya predissero con grande precisione le eclissi e stabilirono il corso di Venere. Nel centro delle loro città troviamo monumenti civici e religiosi, i templi, le residenze di corte e i luoghi d'incontro. In periferia si sparpagliavano i villaggi e le case dei contadini. Tikal fu una delle più grandi, El Mirador e i centri dell'attuale Belize e Guatemala i più antichi. Copàn era la città sacra dello Yucatan, meta di pellegrinaggi e sede di sacrifici umani. Tutto ciò che facevano, tutto ciò in cui credevano era messo in relazione col mais. Nei giorni di festa il contado affluiva nelle città e assisteva ai riti, sfilava in processione, impiantava bancarelle, giocava a palla, pagava le tasse e poi se ne tornava nell'hinterland. Erano soliti caratterizzare sculture ed edifici con il colore, decorazioni policrome all'interno di tombe, templi e palazzi, come il rosso indio puro e l'azzurro di fondo. La scultura fu molto fiorente (550-900 d.C.), nelle arti minori, vasi in onice e alabastro, sculture in legno, osso e pietra. Per le armi usavano una lega di oro puro e diversi materiali. I Maya diedero una spiegazione sull'origine del mondo: c'erano stati parecchi mondi, ognuno era perito in un diluvio e si attendeva un altro diluvio. L'universo Maya era travagliato dalla perenne lotta tra le potenze del bene e quelle del male. Il bene portava la pioggia, la fertilità e l'abbondanza, il male portava la siccità, gli uragani e le guerre. Credevano in molti dei, quelli del mais e della morte, quelli che vegliavano sulla guerra, sul sacrificio umano, sulla morte violenta, il dio del vento e le dee delle inondazioni, della gravidanza e della tessitura, la dea dei suicidi, un dio per ogni emergenza, per ogni necessità e per ogni periodo di tempo.
Si stima ci siano 6milioni di Maya viventi all'inizio del XXI secolo, alcuni integrati nella cultura moderna, altri conservano uno stile di vita più legato alle proprie tradizioni, spesso parlando i linguaggi Maya. Le più vaste popolazioni sono nello Yucatan, Campeche, Quintana Roo, Tabasco e Chiapas, nonchè in Belize, Guatemala, Honduras e El Salvador.

2 commenti:

  1. Per me questa storia ha veramente poca logica :o( ... Mi spiego meglio: nel 21 secolo erano cira 6 milioni ... quindi nel 1700/1800 saranno stati molti di piu'! Chissa' perche' quando le memorie dei vecchi erano ancora vive non si e' pensato di raccogliere la loro saggezza? Rispondo da sola: 'non gliene fregava niente a nessuno' :o( Ehh pero' sono stati spesi miliardi per le storie vere e false sul calendario :o( Eh gia' il calendario fa' business :o(

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  2. @ ZeN: I Maya sono stati gli unici (credo) che hanno lasciato qualcosa di scritto. I miti e le leggende, le religioni e le credenze sono sempre stati tramandati in tutto il mondo. Naturalmente con molte varianti. :o)

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