martedì 24 marzo 2015

Animali in pericolo




Il Coleura seychellensis è un pipistrello endemico delle Seychelles che si nutre di insetti. Esistono poco più di 250 individui soggetti a un continuo declino, è una specie in grave pericolo.


Il colugo delle Filippine o Galeopiteco delle Filippine (Cynocephalus volans) ha abitudini crepuscolari-notturne. E' arboricolo e abita pianure e zone montagnose fittamente alberate. A basso rischio di estinzione.


Il damalisco di Hunter (Beatragus hunteri) è un'antilope africana che vive in una ristretta regione del Kenya e Somalia. Abita la savana, è un animale gregario predato da leoni e ghepardi, i piccoli sono attaccati da aquile e iene. Nella loro area il bracconaggio è molto diffuso. Nel 1995 esistevano fino a 300 individui, è una delle specie più rare e prossime all'estinzione del pianeta. 


Il rinoceronte di Sumatra (Dicerorhinus sumatrensis) è il rinoceronte più piccolo (ha il garrese max a 145 cm e pesa 500-800 kg), abitava le foreste pluviali e della nebbia di India, Bhutan, Bangladesh, Myanmar, Laos, Thailandia, Malaysia, Indonesia e parte della Cina. Ora è gravemente minacciato, in natura rimangono solo 6 popolazioni a Sumatra, Borneo e in Malesia. Pare ne esistano meno di 275 esemplari. Il suo declino è attribuito al bracconaggio per i suoi corni e la perdita dell'habitat.


Il rinoceronte nero (Dicero bicornis) ha 4 sottospecie di cui una estinta. Non è nero, il colore della sua pelle dipende dalle condizioni del suolo e dal comportamento. Sono animali solitari considerati i più pericolosi d'Africa per il temperamento aggressivo e la pessima vista che lo porta a caricare qualsiasi cosa non abbia un odore familiare, raggiungendo i 56 km/h. E' sulla soglia dell'estinzione per il bracconaggio illegale e la distruzione del suo habitat.


Il monito del monte (Dromiciops gliroides) è un marsupiale del Sudamerica poco più grande di un topo (8-13 cm) che vive nelle foreste umide del Cile meridionale, nell'isola di Chiloè, nella Cordigliera della costa e in alcune zone delle Ande. Predilige piantagioni di bambù, è un animale notturno che in inverno va in letargo, considerato un fossile vivente perchè è comparso più di 40milioni di anni fa, il primo marsupiale a comparire. E' a rischio di estinzione.


Il dugongo, o mucca di mare (Dugong dugon) è un parente del lamantino, per secoli è stato oggetto di caccia ed è a rischio di estinzione. Come i cetacei è costretto a salire a galla per respirare. Vive nell'Oceano Indiano (Australia, Indonesia, Andamane, Sri Lanka e Mar Rosso).

foto: wikipedia.org

Il pipistrello calabrone o pipistrello fantasma (Craseonycteris thonglongyai) è endemico della Thailandia e di Myanmar, è il mammifero vivente più piccolo al mondo (29-33 mm) e si nutre di insetti. Abita 35 grotte della provincia thailandese di Kanchanaburi e altre 9 nel Myanmar, vicino ai fiumi. Rimangono meno di 10.000 individui, in continuo declino, a grande rischio di estinzione.

2 commenti:

  1. Vorrei commentare senza ripetere le motivazioni per cui tantissime specie animale sono a rischio estinzione ... :o( Mi meraviglia molto che l'uomo non abbia capito che anch'egli e' parte della catena animale e vegetale!!! Quando si perde una specie, non si perde solo 'quella specie' ma si squilibra tutto l'habitat e le 'catene' ad essa annesse! Una specie e' sicuramente predatrice di un'altra o cibo di un'altra ... togli uno o togli l'altro ... e si e' fatto un bel casino!!! Caro homo POCO sapiens ... cerca di essere piu' sapiens!!!

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  2. @ ZeN: Purtroppo l'uomo ha la percezione prevalente dell' ADESSO. Raramente fa tesoro dei suoi errori storici e ha una limitata capacità di interessarsi alle conseguenze della sua avidità. Il mondo è in mano a poche persone senza scrupoli che sfruttano l'ignoranza e la povertà della massa, figuriamoci delle Specie animali e vegetali! Molti cacciatori di frodo potrebbero guadagnarsi da vivere in altro modo, se ne avessero l'opportunità, e il disboscamento sarebbe programmato alla salvaguardia di quello che è rimasto, se non ci fossero compagnie che pagano profumatamente questo sfacelo. Anche il turismo "naturalistico" fa la sua bella parte. Crea posti di lavoro, sì, ma anche disturba e rovina i fragili habitat rimasti. Quando non viaggiava nessuno gli animali stavano più sereni, adesso è un'attività di massa (basta pensare alle Galapagos, porelle, o ai gorilla di montagna...). Insomma, questo è un piccolo elenco di creature che forse non esisteranno più. Guardiamole adesso, che domani non si sà. :i(

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