Città di circa 315.000 abitanti, fu fondata nel 729 a.C. dai Calcidesi. Ha una storia millenaria con varie dominazioni, sotto gli Aragonesi fu capitale del Regno di Sicilia. Molte le eruzioni vulcaniche e i terremoti. Il barocco del suo centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità UNESCO insieme ai sette comuni della Val di Noto (Caltagirone, Militello in Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli).
Insediamento sicano, dopo il XIII secolo a.C. fu villaggio siculo rifondato nel 729 a.C. da coloni greci. Conquistata dai Romani nel 263 a.C., seguirono gli Ostrogoti che ricostruirono le mura della città utilizzando le pietre dell'anfiteatro romano. Conquistata dai Bizantini e dai Musulmani, nel 1071 giunsero i Normanni che la elevarono a sede vescovile. Fu poi governata dagli Svevi e dagli Angioini che abusarono della popolazione locale generando i moti dei Vespri Siciliani. Passò sotto ai domini spagnolo, savoiardo e borbonico. Nel 1860 entrò a far parte del Regno d'Italia.
I reperti di epoca romana provengono da scavi occasionali della città, tra cui mosaici e statue, il Teatro Romano (II secolo), l'Odeon (III secolo), l'anfiteatro (II secolo), le Terme dell'Indirizzo, le Terme della Rotonda, le Terme Achiliane, strutture termali, resti di un acquedotto, alcuni edifici funerari e il Foro. Molti fanno parte del Parco Archeologico greco-romano di Catania. Probabilmente anche " 'u liotru", simbolo della città, è di epoca romana. Si tratta di un manufatto in pietra lavica che raffigura un elefante sormontato da un obelisco. Del periodo Tardo Antico rimangono i resti delle necropoli. Di epoca paleocristiana le cripte di Sant'Euplio, di Santa Maria la Grotta, della Cappella dell'Ospedale Garibaldi e gli ambienti del Sacro Carcere. La Cappella Bonajuto è di epoca bizantina. Del periodo normanno il Castello di Aci (nell'omonimo comune) e le absidi del Duomo. Del periodo svevo (XIII secolo) il Castello Ursino Federiciano (sede del Muso Civico), il Castel del Monte ad Andria e il Castello Manace, siracusano.
Catania è stata ampiamente trasformata dalle conseguenze dei terremoti, ricostruita caparbiamente sulle sue stesse macerie.
La Cattedrale di Sant'Agata è in stile normanno e barocco. Distrutta e riedificata più volte a causa dei terremoti e delle euzioni vulcaniche, risale al 1078-94, riedificata nel 1169 e nel 1693. L'edificio attuale risale al 1734 (facciata), i lavori si protrassero nel XVIII secolo e continuarono fino al 1804. Il campanile è del 1857, il sagrato del XIX secolo.
La chiesa della Badia di Sant'Agata è uno dei principali monumenti barocchi; la chiesa di San Giuliano è di rara eleganza, con cupola affrescata; la chiesa di San Niccolò l'Arena (1687) è uno dei più grandi edifici di culto cattolico siciliani, con un sacrario dei caduti che ospita le lapidi dei caduti della I guerra mondiale, ornato di affreschi e di cappelle rivestite di marmi pregiati, la facciata è un ibrido fra tardo barocco siciliano e neoclassicismo; la Basilica Maria Santissima dell'Elemosina (Regia Cappella) è del XVIII-1768 circa, con magistrale facciata in barocco catanese.
San Nicolò all'Arena
Il Palazzo degli Elefanti (Municipio) è del 1696, all'interno il salone d'onore e carrozze del Settecento.
Il Palazzo del Seminario dei Chierici (fine Seicento), è in bugnato, pietra bianca d'Ispica e intonaco scuro realizzato con sabbia vulcanica. Notevoli i finestroni della facciata e le stupende mensole dei balconi al primo piano.
Il Palazzo Biscari è il più importante palazzo privato di Catania (Sei-Settecento) con il Salone delle Feste in stile Rococò con specchi, stucchi e affreschi, la cupola, la Sala dei Feudi, gli appartamenti della Principessa (con boiseries di legni intarsiati e pavimenti in marmo di epoca romana), la Galleria degli Uccelli, la Stanza di Don Chisciotte e il Museo.
Il Palazzo Gravina Cruyllas è la casa natale di Vincenzo Bellini, ospita il Museo a lui dedicato. Dell'inizio del Settecento, è un tipico palazzo catanese del tempo.
Il Palazzo Valle è un edificio rappresentativo del barocco catanese, una delle opere più eleganti dell'architetto Gian Battista Vaccarini.
Il Convitto Nazionale Mario Cutelli (1760 circa) costituisce un gioiello dell'arte settecentesca.
Il Teatro Coppola è del 1821, fu il primo teatro comunale della città, chiuso nel 1890 quando fu inaugurato il Teatro Massimo Vincenzo Bellini (1890) con facciata neobarocca.
Numerosi i musei fra cui il Museo Diocesano, quello del Castello Ursino, l'Anriquarium regionale del Teatro Romano, il Museo Emilio Greco, il Museo dell'Orto Botanico e la Casa-Museo di Giovanni Verga.
Lodevole la caparbieta' dei Catanesi :o) Invasori, terremoti, eruzioni ... e cio' che vien giu' ... si ritira su' :o) Non possiamo biasimarli poiche' la citta' e' molto bella, preziosa e ben tenuta :o) Utilissimi a invogliare le visite son porto e aeroporto :o) Visto la mia spiccata vena 'contadinesca' ... vorrei ricordare gli agrumi ... in particolare le arance ... ma non tutte le arance, bensi' i sanguinelli :o) Arance rosse tardive, di taglio medio e dal sapore particolare, dissimile alle altre arance bianche o rosse che siano. Gli esperti dicono che la squisitezza del sapore e' dato dalla terra vulcanica della zona. Purtroppo son difficili da trovare e, se pur nobili, spesso vengono scambiate per una 'seconda scelta' poiche' son piu' piccine :o) Ehm ... le adoro eh! (magari non si era capito)
RispondiEliminache dire? a vedere questo video sembrerebbe che a Catania non manchi nulla per essere paragonata ad altre città d'arte italiane..speriamo che tutto questo enorme tesoro venga ben mantenuto ma ho i miei dubbi, grossi dubbi. certo che in Italia potremmo vivere solo di turismo se fossimo un popolo di persone serie e non dei ladri.
RispondiElimina@ ZeN: No, non si era capito. XD
RispondiEliminaMolti prodotti tipici rimangono nella zona di produzione (o quasi). Generalmente sono produzioni piccole, locali, che servono il vicinato. Sono i prodotti migliori che abbiamo in Italia. ;o)
@ Laraz: E' anche una mia convinzione. Se ci portano via le grandi industrie potermmo "industriarci" a potenziare quello che non si può sradicare: l'arte. L'indotto turistico è la vera grande chance che abbiamo. Unici nel mondo per il nostro patrimonio, potremmo tranquillamente fottercene dei "ladri" di lavoro. ;o)
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