venerdì 31 agosto 2012

L'abbazia





L'abbazia è una comunità monastica autonoma retta da un abate o una badessa; nel Medioevo era anche una riunione di abati; designa il complesso di edifici claustrali che ospitano la comunità.
La prima abbazia forse risale alla comunità benedettina dell'Alto Medioevo, intorno ai secoli VII-VIII (Montecassino, Pomposa, Farfa, Bobbio).
  La fioritura del sistema abbaziale è documentata dal "piano di San Gallo" (820 circa), con molte strutture e una grande regolarità geometrica dell'insieme. Lo schema benedettino si stabilizzò con le abbazie carolinge: St. Denis, St. Riquier a Centula, Fulda, Echternach, Reichenau, S. Juan de la Pena, S. Antimo. Intorno al chiostro, con il pozzo al centro e il giardino (Paradiso) esistono la sala capitolare con l'abitazione dell'abate sopra e il dormitorio, il refettorio e la cucina, il noviziato, i vani rappresentativi, portineria, economato, ospizio e foresteria.
In età romanica le forme più elaborate furono raggiunte dai cluniacensi, fra i secoli XI e XII il romanico cluniacense arrivò dalla Francia all'Italia, alla Svizzera, Spagna e Inghilterra. Le abbazie cluniacensi erano fastose e imponenti, a loro si contrapposero, nel XII secolo, quelle cistercensi: semplici, organiche, rigorose, in moduli geometrici (abbazia di Fontenay, 1147). Il sistema cistercense si espanse in Germania, Polonia, Austria, Svezia, Danimarca, Paesi Bassi, Spagna, Inghilterra e in Italia (Chiaravalle Milanese, San Clemente a Casauria Casamari, Fossanova). Più tardi sorsero le certose. Le abbazie decaddero nel Rinascimento, notevole quella di Montecassino (XVI-XVII secolo).

 

2 commenti:

  1. Architettonicamente: sono dei luoghi incantevoli, fortificati e protettivi come i castelli. Anche quelli meno 'ricchi' di fasti hanno quasi sempre una picevole e robusta struttura :o)
    ---
    Urbanisticamente: erano delle piccole 'citta' stato', con una propria organizzazione politico-economica e con tutte le strutture interne necessarie alla vita quotidiana
    ---
    Umanamente: sicuramente luoghi di grande culto ma anche di grande dolore. Rifugio per gli illuminati ma anche per gli emarginati nelle famiglie e nella societa'. A volte: luoghi di sevizie tra confratelli o consorelle.
    ---
    In ultimis: architettura a parte, secondo me in quei luoghi c'e' stato piu' dolore che gioia :o(

    RispondiElimina
  2. @ ZeN: Ecco. E meno male che non ho cercato notizie sulle vicende interne, ma mi sono limitata all'architettura... :o(
    A parte i luoghi e i periodi "bui", bisogna esserci portati per seguire sorridendo le rigide regole monastiche. Io propendo più per l'eremitaggio che per le comunità che, comunque, si sorreggono sull'imposizione. Credo nella libertà fisica, che regge e innalza il pensiero. ;o)

    RispondiElimina