sabato 8 novembre 2025

2 - Vita quotidiana dell'Antico Egitto: il matrimonio e la giustizia

 

L'artigiano Pendua e la moglie Nefertari


Due figli recano offerte ai genitori Kha e Merit

Il matrimonio nell'Antico Egitto era poligamico con una o più concubine, generalmente solo il sovrano prendeva più mogli per garantire la sua discendenza. Frequente il matrimonio fra consanguinei, non si hanno prove di matrimoni fra veri fratelli (eccetto i faraoni), per sposarsi era sufficiente il consenso dei due sposi di vivere nella stessa casa. La donna conservava il possesso e la disponibilità dei suoi beni, il marito era tenuto a mantenere la moglie che poteva lasciare i propri beni ai figli oppure diseredare uno di essi.

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La giustizia era rappresentata dalla dea Maat colei che pesava il cuore del defunto dopo la morte per stabilire le sue colpe, quindi il senso di giustizia degli Egizi è strettamente legato alla religione. Il potere giuridico era delegato dal faraone, soprattutto ai visir, non esistevano giudici preposti, le sentenze potevano essere emesse da qualsiasi funzionario di rilievo. 


Busto di un giudice con un pendente raffigurante la dea Maat,
portato abitualmente dai giudici dell'Antico Egitto


foto da wikipedia.org


In tribunale potevano parlare i testimoni, l'accusa e l'imputato ma non ci sono prove dell'esistenza di avvocati, la bastonatura era un metodo di tortura utilizzato non solo nei confronti dell'accusato ma anche dei suoi parenti e dei testimoni. Non esisteva la pena detentiva, le pene gravi potevano essere punite con la deportazione e i lavori forzati oppure con la mutilazione di naso, orecchie o entrambi. La pena capitale era decisa solamente dal visir, era riservata solo ai crimini peggiori: la ribellione e l'adulterio femminile.


2 commenti:

  1. Il matrimonio nell'Antico Egitto, salvo per la questione della poligamia, somiglia molto alle nostre convivenze in quanto non era previsto nessun rito civile o religioso. Non sappiamo pero' se oltre quel decidere di vivere sotto lo stesso tetto, le parti erano tenute a sottoscrivere qualche sottospecie di contratto. La condizione femminile non mi appare molto rosea nonostante potessero disporre dei propri beni ed esser mantenute dal marito perche', di contro, c'era la possibilita' di ritrovarsi delle concubine in casa e di essere uccise se avessero tradito il marito. Diciamo quindi che la loro liberta' era solo economica ... calcolando pero' che nell'antico Egitto c'erano piu' disgrassia' che ricche siure, non avendo beni da gestire, perdevano anche quell'unica indipendenza.
    In Egitto non erano previste carceri ma tremende punizioni corporali e spirituali, con annesso pubblico che, come sappiamo dalla storia, nulla impararono visto le tante sepolture gia' depredate all'epoca. Immagino che la scelta della pena da infliggere non si basasse sulla gravita' del reato ma dipendesse molto dallo stato sociale del condannato. Cosi' come presumo che, per fame e per le loro infami condizioni di vita (quindi per bisogno), forse erano gli schiavi a commettere piu' piccoli crimini e, darli in pasto ai coccodrilli era un attimo! Per tutti gli altri, le cose sicuramente funzionavano come sempre hanno funzionato. Sta cosa che tutti venivano bastonati mi fa' anche un po' ridere :oD ecchediamine diamoci una calmata! :oD

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  2. @ ZeN: Credo che la regolamentazione del matrimonio sia descritta nelle loro leggi visto che vigeva il diritto per le mogli di gestire e tenere il proprio patrimonio (molti pochi uomini l'avrebbero concesso...) :o/
    Per il resto la società si uniformava più o meno con altre civiltà dell'epoca. Molti episodi di crimini commessi da alte personalità (principi compresi) riportano punizioni esemplari, casomai non li buttavano ai coccodrilli ma erano uccisi o "invitati" a suicidarsi, inoltre erano cancellati dal ricordo e condannati a non reincarnarsi nell'aldilà. Mi ha meravigliata l'assenza delle carceri, loro punivano direttamente, ferocemente, non avevano nessuna intenzione di mantenere chi infrangeva le loro leggi. O.O'

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