giovedì 3 luglio 2025

Orologio astronomico della Cattedrale di Messina

 



















foto da wikipedia.org

L'Orologio Astronomico della Cattedrale di Messina fu costruito nel 1933 a Strasburgo,  fu integrato nel campanile e ricostruito all'inizio del secolo, dopo il terremoto. Si tratterebbe del più grande orologio astronomico mai costruito per quanto i suoi componenti sono distribuiti su vari lati e livelli del campanile. I meccanismi riprendono in parte quelli dell'orologio astronomico di Strasburgo. Al livello più basso sono rappresentati i giorni della settimana indicati da figure allegoriche greche che quotidianamente si succedono tra di loro (Apollo, Diana, Marte, Mercurio, Giove, Venere e Saturno), sono inoltre rappresentate anche le 4 fasi della vita con figure delle rispettive età che si succedono passando davanti a uno scheletro che funge da "memento mori". Sopra è raffigurata la costruzione del Santuario della Madonna di Montalto: una statua a forma di colomba volteggia mentre dal terreno emerge la chiesa. Più in alto, al secondo piano, sono rappresentate alcune scene bibliche (Natività, Epifania, Pasqua e Pentecoste), la scena superiore raffigura la Madonna della Lettera alla Madonna con 6 ambasciatori che le sfilano davanti. Il lato rivolto alla Cattedrale riproduce fenomeni siderali e più propriamente corrisponde al concetto di orologio astronomico. Il calendario perpetuo ha il quadrante che indica i 365 giorni dell'anno adattato anche per gli anni bisestili, più in alto si trova un modello del sistema solare con le orbite dei pianeti intorno al sole. Nella parte alta, lato piazza, rappresentazione allegorica riferita più alla storia messinese che a vicende religiose: statue di Dina e Clarenza eroine della Guerra del Vespro e la statua di un gallo che rappresenta gli Angioini sconfitti dal popolo siciliano (il simbolo della Francia è il gallo), al quarto piano un leone coronato con la bandiera di Messina, simbolo del popolo vittorioso.


2 commenti:

  1. Mai e poi mai, mi sarei aspettata di vedere un campanile come questo a Messina :oD Non parlo della parte astronomica, delle fasi lunari o del calendario perpetuo, intendo la parte 'carillon' con tanto di fuguranti che si muovono ... poiche' sono opere piu' di gusto nordico che italiano. Non so' neanche quanto, al tempo, sia stato amato dai puristi delle architetture dato che l'originale campanile, distrutto dal terremoto del 1908, dopo 25 anni di attesa, venne diversamente ricostruito oltre che dotato di tale apparato. La storia racconta che l'allora Arcivescovo di Messina, consigliato da Papa Pio XI, fu il committente di tale opera. Volendo proprio parlare di lilleri, non credo che costo' poco, visto che oltretutto dovettero rivolgersi all'estero per reperire le persone piu' esperte. Per carita', il campanile e' bellissimo eh, pero' mi chiedo se, a cosi' pochi anni dal catastrofico terremoto, era meglio destinare i fondi in un qualcosa di piu' utile per la cittadinanza. Ogni giorno a mezzogiorno in punto, e per ben 12 minuti, il meccansmo si mette in moto facendo muovere ad una ad una tutte le sue singole statue e le tante scene, accompagnate da effetti sonori come il ruggito del Leone, il canto del Gallo e l'Ave Maria di Schubert. Immagino che i messinesi, soprattutto quelli che abitano nei paraggi, si siano abituati a vederlo in movimento ma anche a udire campane e suoni vari. Le scene riprodotte sono molte, cosi' come i suoi personaggi e, sorridendo, ho pensato ... "se il campanile fosse stato a Palermo, invece che a Messina, sicuramente avrebbe avuto il suo spazio anche l'onnipresente Orlando Furioso ahahah". Campanile assolutamente da ammirare se si visita la citta'!

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  2. @ ZeN: Devo dire che nel Trentatrè in Italia molti dei più "eruditi" non sapevano di questi meccanismi applicati nelle torri del Nord Europa. Ne ho già pubblicati alcuni ma mi pare che questi "orologi astronomici" siano installati su torri civiche più che sui campanili delle chiese, ma posso sbagliarmi. L'arcivescovo di Messina ha voluto una cosa rivoluzionaria per l'epoca e per il territorio, certamente voleva stupire e quasi sconcertare. Spero che ai Messinesi all'epoca sia stato spiegato il significato delle varie figure altrimenti non avrebbe alcun senso, gallo compreso. Al di là dei rumorini vari dei meccanismi è comunque in assoluto una realizzazione stupefacente. :o)

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