sabato 22 gennaio 2022

I rioni di Roma

 


I rioni di Roma indicano le zone del centro storico, il termine deriva dal romanesco medievale del latino volgare "regionem", la prima suddivisione urbana risale al VI secolo a.C. da Servio Tullio, sesto re di Roma. Furono istituite 4 regiones all'interno del confine sacro e inviolabile della città (il pomerium): Suburana (Celio), Esquilina (Esquilino), Collina (Quirinale e Viminale) e Palatina (Palatino e Velia, un'altura alta 40 mt fra il Palatino e l'Oppio, una propaggine dell'Esquilino). Non erano compresi il Campidoglio (all'epoca era una cittadella difensiva e polo religioso) e l'Aventino (fuori dal pomerio). Sotto Augusto si ebbe una nuova suddivisione che si estendeva oltre le mura repubblicane con 14 regiones, tutte sulla riva sinistra del Tevere tranne l'odierno Trastevere.


Distretti di Roma

Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente e la decadenza della città la popolazione diminuì e si perse anche la suddivisione amministrativa della città. Durante il Medioevo (XII secolo) Roma fu suddivisa in 12 parti ma solo per uso comune, ci volle il XIII secolo per i confini quasi definitvii dei rioni, e fu compreso Trastevere, erano gli attuali rioni Monti, Trevi, Colonna, Campo Marzio, Ponte, Sant'Eustachio, Regola, Parione, Pigna, Sant'Angelo, Ripa, Campitelli e Trastevere. Con il Rinascimento ci fu un'intensa opera di sistemazione e riorganizzazione della città, molte parti che erano all'interno delle mura erano praticamente deserte, furono allora urbanizzate e vennero costruite nuove strade e fontane.


Rioni

Uno dei criteri per la nuova definizione fu la ripartizione numericamente equa della popolazione, ciò spiega la grande estensione dei rioni decentrati (Monti, Campitelli e Ripa), scarsamente abitati, e i più piccoli ma più popolosi rioni, nell'ansa del Tevere. Nel 1586 Sisto V aggiunse il 14° rione nella zona di San Pietro: Borgo. Nel 1798, con l'occupazione francese, furono istituiti 12 rioni, poco dopo Roma fu suddivisa nuovamente in 8 parti chiamate "Giustizie" e i rioni più piccoli furono accorpati a quelli più grandi. Quando Roma divenne capitale d'Italia l'afflusso continuo di immigrati e la nascita dei centri necessari a una capitale comportarono un'intensa urbanizzazione fuori e dentro le mura Aureliane, nel 1874 i rioni divennero 15 con l'aggiunta dell'Esquilino, ricavato da Monti.


Servio Tullio 
(VI re di Roma, VI secolo-535 a.C.)

All'inizio del XX secolo si svilupparono i primi quartieri al di fuori delle mura, nel 1921 furono istituiti gli altri 7 rioni, ognuno con il suo stemma: Ludovisi, Sallustiano, Castro Pretorio, Celio, Testaccio, San Saba e Prati, quest'ultimo è l'unico a trovarsi fuori dalla cinta muraria delle mura Aureliane. di quelle Gianicolensi e dalle Leonine.


Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto 
(63 a.C.-14 d.C.)

Dal tardo Medioevo ogni rione era comandato da un capo rione (o caporione), ogni caporione era supportato da alcuni cittadini di sua fiducia detti constabili o capotori, il capo rione del rione I (Monti) era anche chiamato Priore dei Caporioni e costituiva, insieme a 3 Conservatori (magistrati), il Magistrato Romano. Il Priore dei Caporioni proveniva solitamente dalla nobiltà cittadina a differenza degli altri caporioni i quali lo furono fino a metà del XVIII secolo. La carica di Priore dei Caporioni fu soppressa con la riforma di Pio IX nel 1847. Oggi a Roma ci sono 22 rioni nel centro della città.



2 commenti:

  1. La divisione toponomastica di Roma e' abbastanza complessa perche' se generalmente dire: 'rione, quartiere, zona e suburbio' in altri luoghi potrebbe avere la stessa valenza ... qua no. Ogni diversa nomenclatura da' indicazione della sua antichita' e vagamente della sua posizione (lontananza dal centro) perche', diciamo, che niente e' a caso. I rioni, come e' ben spiegato nel post, rappresentano la divisione toponomastica del centro storico. La parte piu' antica di Roma, che per ampiezza gia' di per se' puo' essere considerata una citta' nella citta', ha visto la nascita di piu' di un rione dato che, giustamente, per quanto puo' essere vetusta non e' sorta tutta insieme. Ma quasi mai parliamo di porzioni di 'terra' aggiunta ma di piu' estesi rioni che per mutate esigenze urbane, sono stati ulteriormente suddivisi. Messo su carta appare tutto abbastanza complesso ma all'atto pratico, per chi ne capisce il senso, e' di aiuto per districarsi nei meandri cittadini :o) Riuscire a capire la 'logica dei luoghi' lo trovo molto piu' sicuro anziche' affidarsi solamente a Dravda che, o si azzitta, o conduce chissa' dove ahahah :oD
    P.S. In pratica pero', vista la grande allergia dei romani di allungare i discorsi, non si dice, ad esempio, 'vado nel rione Prati' ma 'vado in Prati' ... quindi chi aspetta l'imbeccata per capire piu' o meno dove si trova (rione, quartiere o via dicendo) rimane piuttosto deluso ahahah :oD

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  2. @ ZeN: Beh, "vado in Prati" va bene nell'Urbe ma non col resto del mondo, ecco perchè ho specificato in modo che siano capite le zone col loro nome corretto. In Firenze si dice "vado in camporella" che non designa una zona ma solo un'intenzione. Ahahahaha! ;o)
    Visti gli innumervoli secoli di vita di Roma è logico che i rioni abbiano subìto molte variazioni, in questo primo post ho cercato di semplicizzare al massimo, lo scopo è far notare l'evoluzione nei secoli del centro città e anche le motivazioni che hanno indotto ai cambiamenti. Certamente è un testo a cui manca molto da dire ma non volevo riscrivere qui la Divina Commedia...importante è capire quanto questa città si è evoluta e involuta per le motivazioni più disparate e, specie nell'era moderna, abbia subìto dolorosi cambiamenti che ne hanno svilito e cancellato i luoghi più antichi...ma Roma rimane tale comunque. ;o)

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