domenica 23 gennaio 2022

Gli aborigeni australiani

 




distribuzione degli aborigeni in Australia
foto da wikipedia.org

 
(1920)





(1916)

Gli aborigeni australiani sono una popolazione autoctona dell'Australia, i loro antenati probabilmente vi giunsero 50.000 anni fa. Gli archeologi ritengono arrivassero dall'Indocina, quando incontrarono i colonizzatori europei nel XVIII secolo erano prevalentemente dei cacciatori-raccoglitori con una ricca tradizione orale e valori spirituali basati sulla venerazione della terra e sulla fede del "sogno" inteso come l'epoca della creazione del mondo e l'effettiva realtà del sognare. Vi sono stati molti gruppi aborigeni diversi, ognuno con una propria cultura, religione e lingua (circa 400 lingue diverse). La popolazione aborigena è stata decimata dalla colonizzazione iniziata nel 1788 tramite le malattie, la perdita della terra (quindi del cibo), e gli omicidi, che l'hanno ridotta di circa il 90% tra il XIX e il XX secolo. L'ultimo massacro avvenne nel 1928, molte volte si è ricorso all'avvelenamento di cibo e acqua. La varicella, il vaiolo, l'influenza, le malattie veneree e il morbillo si diffusero ampiamente tra il XVIII e il XIX secolo.



I coloni europei si addentrarono nel continente appropriandosi di piccole ma vitali parti del loro territorio introducendo pecore, conigli e bovini che, esaurendo le aree fertili, privarono i nativi del loro sostentamento. L'indipendenza dell'Australia dal Regno Unito cambiò poco le relazioni tra bianchi e aborigeni, man mano che i grandi allevatori di bovini e ovini si estendevano, uomini, donne e bambini divennero una significativa forza lavoro, solitamente volontaria, a volte in condizione di schiavitù. Questo stato è durato fino al 1965. Nel XX secolo diversi Stati si dotarono di istituti di "assistenza sociale" per i nativi, separavano i bambini dalle loro famiglie basandosi sul colore della pelle: i bambini dalla pelle chiara venivano sottratti alle famiglie con la forza, quelli dalla pelle scura lasciati nelle loro famiglie.

 
 

2 commenti:

  1. Ad esser sinceri, conosco poco le vicende degli aborigeni australiani ... ma tanto immagino che sia uguale a quella dei 'native' di tutto il mondo :o( In queste terre, proprio perche' scoperte per ultime, a nulla e' valso le simili esperienze gia' fatte patire ad altri ... e tutto si e' ripetuto :o( I metodi usati in maniera 'palese' son sempre simili: uccisioni, sottrazione di cibo e diffusione di malattie. Ma anche quelli perpretati in sordina, quelli che ufficialmente aiutano ma che praticamente snaturano ... come gli indottrinamenti o la sottrazione di minori con la scusa di educarli e istruirli :o( La natura umana e' spesso complicata e in qualche modo anche barbara perche' tende a non accettare cio' che non e' uniformato alla maggioranza, anche se non porta danno ad alcuno. Quindi, di fronte ad un modo di fare diverso, si tende ad estirparlo o a modificarlo. Quando si parla di aborigeni australiani, proprio come i native americani, non si cita un unico popolo ma un insieme di culture dalle diverse tradizioni, lingua, usi e costumi che pero' nell'ambito di un determinato territorio avevano trovato un loro equilibrio tanto da farli coesistere tutti. L'uomo, quello che si ritiene il piu' civilizzato e quindi 'il migliore', e' solitamente colui che sparge zizzania e sangue. Di queste antiche genti australiane mi e' interessato conoscere la religione perche' mette in ballo il sogno e il suo mondo. Credo che tutti loro ormai siano venuti a contatto con i nuovi australiani e ritengo che sia giusto lasciarli liberi di scegliere se integrarsi o se rimanere in linea con le loro piu' antiche tradizioni. In pace e senza danneggiarsi a vicenda, ognuno potrebbe veramente insegnare all'altro tantissimo.

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  2. @ ZeN: Il problema è che gli invasori di territori altrui li considerano di loro proprietà, i nativi sono equiparati quasi agli animali del territorio, una rogna da estirpare e una stirpe da eliminare. Tutto quello che è diverso è negativo, ma la cosa più aberrante è che gli invasori pensano di dover "insegnare" a vivere a popoli che vivono già benissimo i loro territori. Come i nativi americani gli aborigeni non avevano certamente la volontà nè la necessità di essere integrati in una cultura aliena ma ci son stati costretti con la forza, spesso. Questo credersi "Dio" delle genti occidentali è il motivo principe di tutte queste stragi e di tutti gli abusi che hanno perpetrato sui popoli autoctoni. Ma non solo i Britannici, anche gli Spagnoli, i Portoghesi, gli Olandesi, ecc. hanno ripetuto finchè hanno potuto questo schema vergognoso senza alcuna remora. Tutt'oggi ancora le cose non sono state superate... :o(

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