(2015)
L'Oratorio dei Filippini (1637-67) è di Francesco Borromini, barocco, sorge accanto alla chiesa di Santa Maria in Vallicella.
Della Congregazione di San Filippo Neri, l'edificio fu requisito dallo Stato nel 1870. Divenne sede di tribunali per 30 anni, dal 1922 è sede dell'Archivio Storico Capitolino e dagli anni '30 anche dell'Istituto Storico Italiano per il Medio Evo. Dal 2000 è anche sede della Casa delle Letterature.
Oggi stiamo visitando un complesso religioso, chiesa e oratorio, che nonostante la loro gradevolezza, appaiono leggermente coperte da un velo di sfortuna :oD Partiamo del fatto che la congregazione fu riconosciuta tardivamente rispetto alla vita del suo fondatore, la chiesa assegnata loro era cadente e posta in un punto acquitrinoso, l'oratorio venne costruito 'a risparmio', non terminato dal Borromini e poco goduto dall'ordine vista la prematura confisca cittadina :oD Ahahah :oD ecchediamine! Nonostante tutte le disavventure e i travagli, attualmente sono comunque degli edifici di pregio, gradevoli e ben conservati. Sulla Chiesa c'e' poco da dire e' barocca al cento per cento, pero' essendo stata riedita completamente e su progetto unico, non ha le classiche stonature tipiche dei restauri parziali effettuati in piu' stili. Per cio' che riguarda l'oratorio, nonostante il braccetto corto dei committenti, il Borromini e' riuscito a fare un'ottimo lavoro tanto da farlo apparire di egual pregio rispetto alla chiesa e soprattutto non la sminuisce con la sua vicinanza. I materiali da costruzione, poveri se vogliamo, sono stati usati con maestria mentre gli studiatissimi effetti ottici ... hanno fatto tutto il resto! E' un angolino barocco in uno spaccato di Roma prettamente antica che tutto sommato e' piacevole ;o)
RispondiElimina@ ZeN: Avendo volutamente tralasciato le strutture religiose barocche e baroccheggianti di cui Roma è piena, ho scelto l'Oratorio dei Filippini del Borromini. Il motivo è la sua "pulizia", l'uso sapiente di materiali poveri (che nulla tolgono alla sua eleganza) e la mia predilezione per le facciate concave...le trovo "abbraccianti", quasi fossero un invito a entrare, mi ricordano i ninfei e movimentano piacevolmente le facciate. Il risultato è un palazzo ben pensato, piacevole e quasi inedito a Roma. Il braccino corto della Congregazione in questo caso ha evitato la solita selva di ammennicoli e decorazoni favorendo la pulizia delle architetture. :o)
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