Reeva Ghat, Varanasi
foto da wikipedia.org
Sul Gange si trovano innumerevoli Ghats, il nome significa "foresta", "lato di una montagna", "cresta", "diga" o "terrapieno", ma esistono anche in altri Paesi del mondo.
Vaccharaja Ghat, Varanasi
Ci sono vari tipi di Ghat: il Dhobi Ghat, l'Aapravasi Ghat e i famosi Ghats di Varanasi che ne ha 88 in parte usati per le cremazioni e in parte al bagno.
Vijayanagaram e Kedar Ghats, Varanasi
Lal Ghat, Varanasi
La maggior parte risale al XVIII secolo.
Il Mahalaxmi Dhobi Ghat è un'immensa lavanderia all'aperto di Mumbai. Per 18-20 ore al giorno oltre 7000 persone trascinano, strofinano, tingono i vestiti, li asciugano su corde e li trasportano per tutta la città. Alcuni Dhobis hanno installato grandi lavatrici e asciugatrici. Raccolgono abiti in tutta Mumbai, i loro maggiori clienti sono le lavanderie di quartiere, i commercianti di abbigliamento, i ristoratori, gli hotels e i club.
L'Aapravasi Ghat era un deposito per l'immigrazione situato a Port Louis (Mauritius), colonia britannica che importava forza lavoro dall'India nel periodo 1849-1923, mezzo milione di Indiani lavoratori a contratto trasportati poi a piantagioni di tutti l'impero britannico. I resti parziali dei tre edifici sono Patrimonio Unesco.
I Ghat sono dunque dei particolari accessi al Gange, o in altre acque, la cui struttura e' molto specifica a seconda del loro utilizzo e funzione. I piu' spettacolare e conosciuti sono quelli di Varanasi, dedicati alle abluzioni induiste o alle cremazioni. Di per se' stesso, il ghat, indica in maniera specifica la scalinata che scende in acqua e che permette, oltre il facile e diretto accesso nel fiume, di rimanere sui gradini e di bagnarsi parzialmente. In queste strutture antiche, la scalinata non e' nuda e cruda ma appare come parte integrante di templi e di architetture religiose, da cui discende, formando insieme degli scenari veramente particolari. Le caratteristiche 'lavanderie' di Mumbay sono dei luoghi veramente spaventosi! Salvo qualche nuova lavatrice o asciugatrice, qua si lavora acora come secoli fa' ... semi-immersi in acqua, saponi e coloranti. Sicuramente i loro prezzi saranno modici, i servizi efficienti e daranno da lavorare a molta gente ... pero'! :o( Caliamo un velo pietoso :o( Il ghat delle Mauritius, oggi Unesco, ha quell'aspetto poco piacevole che ricorda molto la schiavitu' piu' che i semplici operai in cerca di occupazione ... ecco! A questo punto e' meglio assistere alle abluzioni indu' piuttosto che a tutto il resto ;o)
RispondiElimina@ ZeN: Da quello che ho visto i Ghat in India sono i più scenografici della categoria...enormi, piccolissimi, spartani, monumentali, conducono ai fiumi sacri per la purificazione.
RispondiEliminaLe lavanderie di Mumbay potrebbero tranquillamente essere inserite fra i cerchi infernali della Divina Commedia, è solo che qui non ci sono i peggiori malviventi ma gente che si ammazza per un tozzo di pane...eppure se non ci fossero morirebbero di fame...
Gli "operai" indiani erano schiavi degli Inglesi, credo trattati alla stregua del commercio dei neri, casomai ci venivano forse di loro spontanea volontà irretiti dalle proposte di un fantomatico lavoro remunerato all'estero... :o/