San Galgano è un'abbazia cistercense in stile gotico consacrata nel 1288.
Ebbe grande ricchezza e notevole importanza economica e culturale, dal XIV secolo la situazione iniziò a peggiorare, dopo carestie, la peste e i saccheggi delle compagnie di ventura (truppe mercenarie che depredavano per arricchirsi) i monaci si trasferirono a Siena (1474). Affidata in commenda, la copertura di piombo del tetto fu venduta così che le strutture iniziarono a deperire rapidamente. Il campanile crollò con un fulmine.
La cappella dell'eremo di Montesiepi (1185) è in stile romanico e gotico, fu ingrandita nel XIV secolo, la lanterna risale al XVII.
Gli edifici a uso agricolo e la canonica sono del XVIII secolo.
Dalla singolare forma cilindrica, ha una volta emisferica ad anelli concentrici bicolori in cotto e travertino (stile pisano-lucchese) che ricorda quella delle tombe etrusche a tholos. Fu affrescata da Ambrogio Lorenzetti.
Galgano Giudotti, nobile locale, nacque nel 1148 e morì nel 1181, visse da libertino dedito ai divertimenti più sfrenati finchè, durante un viaggio, gli apparve l'Arcangelo Michele che lo invitò a seguirlo, raggiunsero Montesiepi e a Galgano apparve un edificio rotondo e i 12 Apostoli che lo convertirono. Tornò alla sua solita vita ma un giorno il suo cavallo lo obbligò a tornare a Montesiepi, a quel punto capì che quello era un luogo sacro che meritava una croce ma non trovò il legno necessario, allora decise di usare la propria spada conficcandola nella roccia e indossò il suo mantello come un saio.
Una voce lo invitò a fermarsi lì per tutta la vita così iniziò un'esistenza da eremita nutrendosi solo di erbe selvatiche.
Durante un suo pellegrinaggio a Roma tre ladri tentarono di rubare la spada che si spezzò, il castigo divino non li perdonò fulminandone uno, l'altro annegò e il terzo fu aggredito da un lupo che gli mozzò le mani (oggi conservate nell'eremo) ma non morì perchè all'ultimo momento invocò il perdono di Galgano.
Al ritorno Galgano si sentì responsabile dell'accaduto ma una voce divina gli disse di unire i pezzi, la spada si ricompose e non abbandonò più quei luoghi.
La storia è simile a quella di San Francesco e alla leggenda di re Artù.
E' bellissimo vedere quest'angolino di mondo immerso nel verde che contiene cosi' tante bellezze. Sono luoghi che non ho mai visto e mi dispiace perche' ci ero arrivata proprio a due passi :o( L'abbazia, pur avendo avuto potere e ricchezza, ha troppo brevemente terminato il suo ciclo da 'intatta', difatti un paio di cento anni son veramente pochi per questo tipo di strutture. Trattata alla stregua di una cava di materiali, gli e' stato smantellato il tetto e con la perdita di questa importantissima porzione strutturale, il degrado ha vinto sul tempo. Doveva essere meravigliosa, e' questo cio' che raccontano oggi le sue mura e la sua copertura fatta di stelle. Le immagini in volo che mostrano la sua pianta a croce sono emozionantissime! L'eremo e' ancora piu' antico e la sua particolare ma piccola struttura crea un'atmosfera che invita quasi al raccoglimento :o) La storia della spada credo sia un racconto religioso molto mitizzato e l'arma stessa un falso. Ma ... udire le vicende di San Galgano e poi ammirare la reliquia in quel contesto cosi' bello ... credo sia molto piacevole :o)
RispondiElimina@ ZeN: Questo è proprio un luogo magico completamente isolato ma pieno di pace e bellezza. Vicino, anni fa, si trovavano i falconieri, ciliegina sulla torta. Ci sono andata due volte e tutt'oggi lo ricordo come immerso in una scena fantasy. Potrebbe apparire la fata dei boschi, qualche gnomo e la popolazione degli elfi. :o)
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