venerdì 24 gennaio 2020

La faience egizia




La faience egizia è un materiale vetroso costituito principalmente da silice, ossido di calcio e alcali monovalenti con un nucleo interno a base di silice macinata o sabbia e un sottile strato esterno di vetro, usata molto prima che il vetro sia inventato.



Amuleto di Isis


Questo materiale ceramico assomigliava alle pietre preziose come il turchese e i lapislazzuli, la cottura in forno le dava una superficie simile al vetro con un brillante colore blu-verde, le sue proprietà riflessive e la sua radiosità simboleggiavano la vita, la reincarnazione, l'immortalità e la buona salute.


Shabti di Pa-Di-Khonsu


Nota in Egitto fin da prima del 3150 a.C., era conosciuta anche dagli Etruschi, dai Greci e dai Romani, fu usata fino al Medioevo e nel Rinascimento. Appare anche a Creta, in Mesopotamia e poi in tutto il Mediterraneo diventando il blu per eccellenza dei Romani (caeruleum).


Amuleto di Sekhmet


Nell'Antico e Medio Regno la composizione utilizzava rame metallico o malachite, successivamente il rame fu sostituito con scarti della lavorazione del bronzo. Non esistono ricette che descrivono il metodo di fabbricazione ma tutt'oggi viene prodotta.


Collana egiziana del 600 a.C.


Il blu egiziano non è un vetro colorato, esistevano tre tipi di pigmenti in base al tono, la macinazione e la composizione: scuro (basso contenuto di alcali), chiaro (con cristalli più piccoli) e chiaro "diluito" (con un alto contenuto di alcali).


"William", l'ippopotamo blu della tomba di Senbi


Una volta polverizzata poteva essere impastata con acqua o un legante, formata in stampi e rimessa in forno.
Si ottenevano così piccole statuette, amuleti, perline, piastrelle decorative, ecc.


2 commenti:

  1. Devo ammettere che per quanto mi possano interessare gli antichi egizi, ho su di loro delle enormi lacune ... praticamente voragini :o( Fin qui avrei dato per scontato che loro conoscessero l'arte del vetro e solo adesso capisco che invece utilizzavano una sottospecie di 'antenato'. Il risultato finale degli oggetti in faience e' ottimo; belli i colori e la lucidita' delle superfici. Effettivamente la somiglianza con le pietre dure e' notevole ad eccezione sicuramente per la fragilita'. Ho notato che questo materiale era comunemente usato per creare collane, bracciali, pendenti e piccole statuine ma non per stoviglie o bicchieri. La sua composizione, se non sbaglio, dovrebbe contenere molti metalli pesanti, sicuramente tossici ... chissa' se loro ne conoscevano la pericolosita'. Eheheh erano un tantinello supersiziosi si' e in quel mondo pieno di dei, a volte anche fumantini, era meglio non inemicarsi nessuno ;o) Gli oggetti visti sono veramente belli e preziosi, l'ippopotamo blu e' una chicchina!

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  2. @ ZeN: Abbiamo visto vari oggetti di questo materiale ma mai ci siamo chiesti di cosa era composto, ecco la risposta. Le pietre semipreziose erano patrimonio dei ricchi naturalmente ma con la faience hanno dato a molti la possibilità di avere oggetti dai colori bellissimi che avevano spesso un significato profondo per forma e per colore. Credevo fosse turchese...sembra turchese! Il suo uso era soprattutto per oggetti decorativi e religiosi non so come mai non si è espanso in altri campi, forse il costo, forse era così costoso da scoraggiare altri utilizzi, forse era troppo fragile...certo aveva significati profondi, non certo adatti alla stoviglieria. ;o)

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