sabato 15 giugno 2019

Nobiltà romana, i Cesi e i Chigi

Stemma della famiglia Cesi
"Omnibus Idem"
foto da wikipedia.org



I cesi erano un'importante famiglia patrizia romana originaria dell'Umbria, l'esistenza di questa famiglia risale all'epoca rinascimentale, si spostò a Roma nel 1400.
Il primo capostipite accertato risale al XV secolo, Pietro divenne avvocato concistoriale famoso, podestà di Perugia e poi senatore di Roma,


 Federico II Cesi (1585-1630)
Scienziato e naturalista fondatore dell'Accademia dei Lincei e duca di Acquasparta



La famiglia crebbe e prosperò sino al Seicento quando vendette gran parte delle proprietà alla famiglia Borghese estinguendosi nel XIX secolo.
Un ramo signoreggiò come marchesi e duchi dei feudi delle zona della Sabina estinguendosi nel 1657.


 Palazzo dei duchi di Cesi, Acquasparta (Terni)


Il Palazzo dei duchi di Cesi ad Acquasparta (1561-79) è tardorinascimentale voluto dal cardinale Federico Aquitani Cesi. Qui fu ricostituita l'Accademia dei Lincei. L'interno è riccamente decorato e affrescato.
Recuperato dall'Università di Perugia nel 1973, dal 2013 è proprietà del Comune.


  


Palazzo Cesi Gaddi si trova a Roma in Via della Maschera d'Oro, risale al XVI secolo e oggi è sede del Consiglio della Magistratura Militare.


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Stemma della famiglia Chigi
Stemma della famiglia Chigi-Della Rovere



I Chigi sono una importante famiglia di origine senese, ebbe diversi papi e cardinali in particolare Fabio Chigi, papa Alessandro VII (1599-1667).


 Alessandro VII
di Giovan Battista Gaulli


Discendente da un ramo dei conti Ardengheschi, era una famiglia di banchieri diventata nobile nel Trecento che divenne preminente a Siena.
Diede alla Chiesa un beato, Giovanni da Lecceto (1300-63) e la beata Angela (XIV secolo).
Uno dei personaggi più celebri fu Agostino detto il Magnifico (1465-1520) banchiere della Corte romana e generoso mecenate.


 Flavio I Chigi (1631-93) Cardinale


La famiglia raggiunse l'acme con l'elezione a pontefice del cardinale Fabio Chigi, Alessandro VII, che ebbe due nipoti cardinali: Flavio I (principale artefice delle collezioni artistiche di famiglia) e Sigismondo, l'altro nipote Agostino sposò Maria Virginia Borghese, nipote di papa Paolo V.


 Agostino Chigi I principe di Campagnano (1634-1705)
di Jacob Ferdinand Voet


Dal Seicento si sviluppò il grande patrimonio immobiliare dei Chigi fino a diventare, nell'Ottocento, tra i 5 maggiori proprietari terrieri dello Stato pontificio.
A causa dei debiti contratti dalla famiglia Farnese il loro principato di Farnese (Viterbo), con annesso il titolo di principe, fu venduto ai Chigi i queli, data la loro grande ricchezza, mancavano solo di un titolo nobiliare per poter emergere.




 Flavio III Chigi (1810-85)
Cardinale e Arcivescovo


Fu così che Agostino Chigi divenne principe di Farnese. Nel 1662 Flavio Chigi acquistò dagli Orsini di Bracciano il Principato di Campagnano (Roma).
Un altro cardinale della famiglia fu Flavio II (1711-71).
I Chigi ebbero risonanza europea quando Mario Chigi sposò la principessa ucraina Antonietta Sayn Wittgenstein nel XIX secolo appartenente a un'importante famiglia russa.


 Sigismondo Chigi (1639-78) cardinale
di Giovan Battista Gaulli


L'ultimo loro cardinale fu Flavio III.
I rappresentanti più notevoli del ramo di Siena furono Scipione (musicista e uomo politico, 1584-1633) e Carlo Corradino (1802-81, ufficiale della Marina sarda, governatore dell'Elba e senatore del Regno d'Italia).


 Agostino Chigi Albani della Rovere (1771-1855)
Principe di Farnese


A Roma l'ultimo principe fu Don Agostino Chigi Albani della Rovere (1929-2002) storico dell'arte, mecenate di artisti italiani e filantropo che ha ceduto al Comune di Ariccia il Palazzo Chigi  con parco e beni immobili di famiglia nel 1988.


 Mario Chigi Albani della Rovere (1832-1914)
VII principe di Farnese


Attualmente la famiglia è rappresentata dal principe Mario Chigi (1925) e dal figlio Flavio (1975) nella villa di Castel Fusano rimodernata da Pietro da Cortona.


Salone d'Oro
Il cortile


Palazzo Chigi (1562-80) si trova a Roma in Piazza Colonna, disegnato da Giacomo della Porta, sede del Governo italiano e residenza del Consiglio dei Ministri.
Fu degli Aldobrandini, acquistato dai Chigi nel 1659.
Nel 1919 passò allo Stato italiano. Gli interni sono stati modificati fino al 1916, le sale più importanti si trovano al piano nobile.


Gli affreschi di Raffaello



Villa Farnesina (1506-12) è rinascimentale, sede dell'Accademia Nazionale dei Lincei, si trova in Via della Lungara a Trastevere. Di Baldassarre Peruzzi, è straordinariamente affrescata dal Peruzzi, da Raffaello Sanzio e la sua scuola, dal Sodoma e da Sebastiano del Piombo.







Palazzo Chigi ad Ariccia (Roma) è Barocco (XV-XVIII secolo), di Gianlorenzo Bernini e Carlo Fontana, ospita il Museo del Barocco Romano.




2 commenti:

  1. In post come questi, ovvero quando le famiglie patrizie sono piu' di una, alla fine della lettura viene quasi spontaneo raffrontarle tra di loro :o) Eheheh i Cesi, senza offesa alcuna, appaiono leggermente piu' disgrassia' dei Chigi ahahah :oD I Cesi hanno avuto il loro momento di notorieta' per un paio di cento anni dopo di cui anno venduto i loro beni ad altre famiglie nobili. Se vogliamo, hanno fatto una veloce scalata sociale ma anche un rapido tonfo lasciando alcuni rami di discendenza, oggi estinti, senza ricchezze e palazzi. Dopo aver abbastanza letto di come 'funzionavano' la maggior parte delle famiglie nobili, forse i Cesi hanno pagato pegno perche' non sono riusciuti ad avere nessun parente Papa ;o) E' anche buffo pensare che a forza di guardare dimore da mille e una notte ... osservando il loro Palazzo di Acquasparta e quello di Roma, verrebbe da dire -'vabbe', ma non so' niente di che!- Ahahah :oD
    I Chigi ... tanto di cappello eh! Senza voler nominare nuovamente tutti i loro personaggi cardine e' interessante vedere come questa famiglia, gia' di antica origine nobile senese e con un passato da benestanti banchieri, sia riuscita, tra ricchezze, Santi, Beati e mecenati a conquistarsi un posto d'onore a Roma. Nella Capitale hanno furoreggiato nel vero senso della parola! Papa e cardinali sono stati la ciliegina sulla torta di un casato che piano piano e' riuscito ad acquistare le proprieta' di altri nobili in rovina e che, con un sistema di abilissimi matrimoni tra patrizi, hanno suggellato il loro potere a Roma e dintorni :o) Vedere gli interni di Palazzo Chigi o di Villa Farnesina non puo' che confermare appieno tutti i concetti appena espressi ;o) Ancor oggi la loro principale dimora (Palazzo Chigi) e' usata come sede di Governo e palazzo di rappresentanza ... eheheh la loro casa, mai modificata dallo Stato, in qualche modo 'rappresenta' tutti noi! Nelle loro proprieta' hanno lavorato i miglior artisti del tempo e, per completare l'opera, hanno anche avuto l'occhio lungo di acquistare i patrimoni piu' pregevoli di altre nobilta'. Immersi nel complesso delle loro ricchissime proprieta' sicuramente non si sentivano inferiori a molti regnanti. Per concludere ... diciamo pure che la posizione sociale cosi' acquisita, permetteva loro di non sottomersi neanche davanti al Papa ;o)

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  2. @ ZeN Porelli i Cesi...e se vede che non son riusciti ad avere un papa in famiglia! Altrimenti avrebbero potuto avere le possibilità dei Chigi... ;o)
    Le più grandi famiglie, abbiamo visto, hanno potuto accedere alla nobiltà e ai grandi patrimoni grazie ai matrimoni prestigiosi e ai parenti al Vaticano, papi in primis, ma anche vescovi e cardinali hanno fatto la propria parte. Se non esisteva un titolo nobiliare se lo compravano et voilà! Da ricchi possidenti diventavano pure nobili! I loro tentacoli si allungavano in tutti i campi e la famiglia prosperava ossequiata. Per me la nobiltà è uno status di grande responsabilità, perchè bisognerebbe onorarla. Per esempio, il vino Nobile di Montepulciano è migliore di quello non titolato...ahahahaha! Credo anche che la nobiltà vada meritata. I Chigi hanno avuto grande splendore che ha permesso opere di grandissimo valore artistico e architettonico. Ricordiamo che furono erette (come per tutte le altre Casate) per loro onore e prestigio, poi son diventate onore e prestigio dell'Italia. Senza le famiglie nobiliari non avremmo questo patrimonio, sì. :o)

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