Stemma della famiglia Albani
foto da wikipedia.org
I principi Albani erano una famiglia nobiliare di Roma e Urbino di etnia albanese italiana fondata nel XIV secolo ed estinta nel 1852.
Il fondatore fu Michele Laçi (Lazi o de' Lazi) che combattè contro i Turchi Ottomani in Albania e che nel 1464 dovette lasciare il suo Paese a causa delle continue incursioni. Sbarcò in Italia con la famiglia dove fu accolto dal signore di Montefeltro, il Duca d'Urbino.
Presero il cognome di Albanesi in omaggio al luogo d'origine che poi mutarono in Albani.
Alessandro Albani (1692-1779)
Suo nipote Orazio (1576-1653) fu inviato come ambasciatore dal Duca d'Urbino per concludere l'annessione del ducato allo Stato pontificio.
Si spostarono a Roma dove Orazio divenne senatore e vi si naturalizzarono.
La famiglia ebbe stretti legami con la Chiesa, ci fu un prefetto della Biblioteca Vaticana, tre cardinali e papa Clemente XI.
Clemente XI (1649-1721)
Giovanni Francesco Albani
Alessandro Albani (1692-1779) fece costruire a Roma Villa Albani per esporre le collezioni d'arte della famiglia.
Gli ultimi esponenti furono fautori del partito pro-Austria fermamente contrari alle idee liberali e pro-italiane del Risorgimento impegnandosi a reprimere ogni moto risorgimentale in Italia.
L'ultimo sovrano fu Filippo Giacomo Albani, IV principe di Soriano nel Cimino.
Villa Albani, Roma
Villa Albani fu costruita sulla Via Salaria a Roma per il cardinale Alessandro Albani dall'architetto Carlo Marchionni entro il 1758 divenendo uno dei centri della cultura del mondo occidentale. Oggi è di proprietà della famiglia Torlonia visitabile solo su prenotazione. Un tempo il complesso comprendeva, oltre alla villa, un giardino all'italiana, fontane ed edifici minori tra cui un tempio diruto e finte rovine realizzati usando veri frammenti archeologici. A causa delle ingenti spese per la costruzione il cardinale fu costretto a vendere parte della sua collezione d'arte. La villa rimase della famiglia fino alla prima metà dell'Ottocento quando passò al principe Carlo Castelbarco, marito di Antonietta Litta Albani, che la cedette alla famiglia Torlonia nel 1867. La Galleria d'Arte ospita molte opere, fra gli autori il Perugino, Luca Signorelli, Van Dyck, Tintoretto, Ribera. Guercino, Annibale Carracci, David, Vanvitelli, ecc.
Palazzo Albani, Urbino
(foto di Diego Baglieri)
Villa Albani, Roma
Villa Albani fu costruita sulla Via Salaria a Roma per il cardinale Alessandro Albani dall'architetto Carlo Marchionni entro il 1758 divenendo uno dei centri della cultura del mondo occidentale. Oggi è di proprietà della famiglia Torlonia visitabile solo su prenotazione. Un tempo il complesso comprendeva, oltre alla villa, un giardino all'italiana, fontane ed edifici minori tra cui un tempio diruto e finte rovine realizzati usando veri frammenti archeologici. A causa delle ingenti spese per la costruzione il cardinale fu costretto a vendere parte della sua collezione d'arte. La villa rimase della famiglia fino alla prima metà dell'Ottocento quando passò al principe Carlo Castelbarco, marito di Antonietta Litta Albani, che la cedette alla famiglia Torlonia nel 1867. La Galleria d'Arte ospita molte opere, fra gli autori il Perugino, Luca Signorelli, Van Dyck, Tintoretto, Ribera. Guercino, Annibale Carracci, David, Vanvitelli, ecc.
Palazzo Albani, Urbino
(foto di Diego Baglieri)
La famiglia Albani non la conoscevo :o) Immagino che questo sia dovuto a un duplice fattore:
RispondiElimina- in primis perche' come come famiglia ha agito piu' in ambito religioso che laico
- in secundis perche' piu' legati a Urbino anziche' a Roma, nonostante qualcuno di loro vi abbia abitato, e quindi passati immancabilmente in secondo piano rispetto alle tante altre potenti e facoltose famiglie nobili presenti sul territorio della capitale.
Sono convinta che la nobilta' che riusci' a radicarsi meglio e' stata quella che, partendo dal punto cardine di non 'sciampagnare' tutto il proprio patrimonio, sia riuscita, tramite la prole, a creare un giusto equilibrio tra affari laici e affari di chiesa. C'era bisogno quindi di un figlio maschio che portasse avanti il proprio cognome, magari di una figlia femmina che potesse imparentarsi con un'altra famiglia nobile per tessere i comuni interessi e, infine, di un parente con alta carica religiosa, magari papa, che potesse influire sulle 'occasione' economiche che la chiesa offriva :o) Un bel casino si'! ... quasi al pari delle famiglie reali! Era un mondo sempre in bilico sul piatto della bilancia! Troppi discendenti nella chiesa avrebbero un giorno regalato tutto il patrimonio del casato al papato, vista la regola di non avere figli, e oltremodo avrebbero fatto terminare il cognome. Senza invece nessun parente in chiesa, si rimaneva marginali e privi di aiuti; forse una figlia femmina avrebbe potuto agire sposando un'altro nobile con un parente papabile ... ma sarebbe stato abbastanza difficile poter essere aiutati perche' il religioso avrebbe comunque sempre favorito il suo casato. Tutto questo lo trovo molto buffo perche' mi ricorda i braccianti agricoli che, per altri motivi, avevano bisogno dell'aiuto dei figli! I possedimenti degli Albani non li conosco ... a meno che non siano stati successivamente riappellati con il nome di altri nobili, come per esempio i Torlonia.
@ ZeN: Le casate di questi post sulla nobiltà romana non riguardano solamente quella autoctona ma comprendono anche famiglie che hanno radici altrove ma interagito con papi e cardinali. Il fulcro è il Vaticano, insomma. Da lì venivano erogati a go gò titoli, possedimenti, denaro, prestigio, ecc. ai membri della famiglia di papi e cardinali, ma anche altre alte cariche nella Chiesa erano utilissime per trasformarsi da ricchi commercianti o feudatari a principi & affini. Per adesso non ho trovato discendenti di re e imperatori...quindi son partite tutte come famiglie abbienti spesso impastate con la politica locale che son riuscite, tramite matrimoni ad hoc, a far eleggere uno o più membri ad alte cariche ecclesiastiche. Praticamente il loro ruolo era quello del "corno dell'abbondanza", ma solo per la famiglia, neh! ;o)
RispondiEliminaQuella famiglia ha la Origine di Albania della cita di Curbino oggi la capitale di Curbino in Albania e Laci, propio quella della patria di Michele Laçi , anche nelle vecchie mappe di G.Cantelli ci sonno le vecchie cita di Curbino, vicino a Vignola,Daula,Galeta,San Veneranda,Prodani e Selito o Cucchani o San Bastio e Laci , la storia tra Albania e Italia e molto collegata in tante punte ...
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