Pittore nato a Brescia, soggiornò per alcuni anni a Firenze. Operò a Venezia dove elaborò uno stile originale. Al vigoroso realismo di derivazione lombarda unì un uso particolare della luce che accentua le forme e le espressioni. Tra il 1520 e il 1530 si collocano, oltre ai dipinti sacri, i più bei ritratti e le figure in genere che si basano sul contrasto tra il personaggio e le fantasie del paesaggio. Il Savoldo lavorò anche per il duca di Milano Francesco II Sforza, la sua produzione, dopo il 1530, accentua la contrapposizione di luci e ombre, con una predilezione per i "notturni", che influenzarono il Caravaggio.
Molto ma molto gradevole si'! Belli i contrasti chiaro scuro e tra personaggio e sfondo ;o) Mi piace anche come dipinge gli abiti ... abiti semplicissimi, a volte solo povere tuniche,, ma ritratti con una delicatezza tale che tutto sembra seta :o) Ha reso tutti 'degni' e ben vestiti anche i piu' poveri e si respira una sorta di eleganza e di grazia :o) Bravo si'!
RispondiElimina@ ZeN: Anch'io son rimasta colpita dalla resa dei tessuti e dai colori. Ho conosciuto anch'io un artista poco documentato. :o)
RispondiElimina