Creatrice di moda nata a Roma, iniziò la sua attività a Parigi nel 1926 affermandosi presto per la fantasia inesauribile e per l'audacia delle linee e dei colori. Il successo le permise di aprire un atelier che negli anni Trenta fu tra i più chic di tutta Europa. Dopo la pausa della guerra riprese le collezioni nel 1949, ma fu costretta a chiudere nel 1954 per motivi economici.
Elsa è considerata una delle più influenti figure della moda dell'inizio del XX secolo. Ha inventato il rosa shocking. I suoi bozzetti e i gioielli furono influenzati dai surrealisti, disegnò i costumi di diversi film e i suoi profumi furono celebri per l'insolita forma delle bottiglie e delle confezioni. Nacque a palazzo Corsini da una nota famiglia di intellettuali piemontesi trasferitasi a Roma. La madre era un'aristocratica napoletana discendente dai Medici, il padre era direttore della biblioteca dell'Accademia dei Lincei e dopo ebbe una cattedra in lingua e letteratura araba all'università di Roma. Elsa scrisse poesie che ebbero buona diffusione ma la reazione della famiglia fu pessima e fu mandata in un convento della Svizzera tedesca. Nel 1913 si trasferì a Londra per occuparsi dei bambini orfani dove conobbe il conte William de Wendt, che sposò. Si trasferirono a New York ed ebbero una figlia, Gogo. Fallito il matrimonio, Elsa cominciò a frequentare gli artisti dell'avanguardia dadaista che coinvolgerà nella progettazione delle sue collezioni. Nel 1922 si trasferì a Parigi dove ebbe un colpo di fulmine per la moda. Installò un atelier nel suo appartamento e poi si trasferì in Rue de la Paix. Da allora si scatena la sua immaginazione: abiti sportivi di ispirazione africana e cubista, tessuti con ritagli di giornale, abiti con aragoste giganti di ispirazione surrealista, ecc. Nel 1934 trasferì la sua maison il Place Vendome. Fu considerata l'antagonista principale di Coco Chanel, opposti gli stili: rigoroso e semplice quello di Chanel, ricco e fantasioso quello della Schiaparelli. Opposte le origini: povera la prima, aristocratica la seconda. Entrambe avevano in mente una donna libera e indipendente, che non si vergognasse a indossare i loro capi. Insieme a Chanel fu una delle prime a capire che in futuro la formula vincente per la moda sarebbe stata l'abito pronto per la vendita, utilizzando taglie standard, da poter eseguire in serie. A lei si deve il merito della divulgazione della cerniera lampo. La creatività della Schiaparelli si esprime anche negli accessori: il cappello-scarpa, cappelli dalla forma di cervello umano, guanti con le unghie lunghe, orecchini e braccialetti in plexiglas, bottoni a forma di labbra e animali, ecc.
Fra i suoi consigli alle donne: "Una donna che compra un vestito costoso e lo modifica, spesso con risultati disastrosi, è una scialacquatrice e una folle"; " Il venti per cento ha paura di essere appariscente e di quello che pensa la gente, così compra un abito grigio, dovrebbero osare per essere diverse"; "Dovrebbero scegliere i vestiti da sole o in compagnia di un uomo, non dovrebbero mai fare acquisti insieme a un'altra donna, che alle volte consciamente e spesso inconsciamente, è portata a essere gelosa"; "Dovrebbero comprare poche cose e solo le migliori o le più economiche"; "Una donna dovrebbe fare la maggior parte dei suoi acquisti in un unico posto, dove è conosciuta e rispettata, senza precipitarsi qua e là a provare ogni nuova moda, e dovrebbe pagare i suoi conti".
Molto poco nota a differenza di Coco :o( Alcune delle sue creazioni sono molto belle, altre invece, viste con gli occhi di oggi, appaiono molto pacchiane. Penso che l'eccessiva fantasia in questo campo porti ad un buon successo se si cavalca il momento giusto, come lei fece, ma una volta passato l'attimo ... il ritorno al classico e' quasi inevitabile :o) A differenza di Chanel, nessuno ha portato avanti il suo nome ... purtroppo questo e' il primo passo per essere dimenticati :o( La moda e' un battito di ciglia!
RispondiElimina@ ZeN: L'avevo sentita nominare e ho voluto cercare notizie su di lei. Al di là delle mode e dei gusti, lei percorse sentieri inesplorati. Merita il ricordo, sì. :o)
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