Harmensz van Rijn o Rhiin Rembrandt (1606-69)

Pittore, incisore e disegnatore olandese nato a Leida, iniziò gli studi umanistici presso l'Università di Leida, in seguito preferì dedicarsi alla pittura. Dal 1626 tenne bottega a Leida e nel 1631-32 si traferì ad Amsterdam dove divenne ricercatissimo come ritrattista e insegnante, nonchè collezionista e mercante d'arte.

Dopo il 1642, con una profonda evoluzione del suo stile, la sua fortuna declinò progressivamente, dovette svendere tutti i suoi beni in favore dei creditori ma continuò il commercio d'arte.

La sua vastissima produzione (circa 600 dipinti, 290 incisioni e 1400 disegni) è divisa cronologicamente e stilisticamente in vari periodi. Nelle primissime opere è legato al classicismo italianizzante dei suoi maestri, con reminiscenze caravaggesche, nei primi anni di Amsterdam rinnovò la tipologia del ritratto di gruppo impostato su schemi barocchi. Nelle coloratissime composizioni mitologiche ci fu una più libera espressione della gioia di vivere, come nei ritratti della moglie. Nel 1636-42 raggiunse l'apice della fama, ma stava mutando il suo stile. Dal 1636 trattò il paesaggio, spesso dal vero, un filone era più veristico e un'altro era fantastico. Dal 1642 al 1655 iniziò un periodo fecondo, apprezzato per gli effetti drammatici e spirituali delle sue opere, basati sulle masse di luce e ombra che si contrappongono.

Dopo il 1655 rallentò la produzione di acqueforti e disegni, dipinse ritratti e numerosi autoritratti, ritratti di gruppo e soggetti religiosi che sono forse la sua più alta espressione dell'umiltà umana di fronte al divino.

Considerato uno dei massimi artisti di tutti i tempi, Rembrandt trattò tutti i temi della cultura della sua epoca usando in modo indipendente le tecniche della pittura a olio, dell'incisione e del disegno del cui sviluppo segnò una tappa fondamentale. Si allontanò rapidamente dalle convenzioni ufficiali dell'arte del suo tempo ma la sua pittura divenne compresa appieno solo a partire dall'età romantica.