giovedì 8 dicembre 2016

Guido Reni (1575-1642)





Pittore nato a Bologna, la sua prima fase aderì al recupero naturalista dei Carracci, tra il 1598 e il 1608 inizia la sua brillante carriera divisa fra Roma e Bologna, con spunti manieristici e raffaelliani e un'interpretazione personale del realismo caravaggesco.
La protezione di Scipione Borghese gli procurò commissioni importanti a Roma: per papa Paolo V, decorò due sale in Vaticano, delle cappelle in San Gregorio Magno (Celio), ecc.
Il suo lavoro si alterna fra il classicismo e l'idealismo con concretezza. Ritornato a Bologna, continuò la sua attività con sporadici spostamenti. Dal 1620 rivela una certa impostazione melodrammatica con opere di soggetto religioso e una viva aderenza ai temi della devozione cattolica svolti con un'estrema raffinatezza formale e cromatica.
Nell'ultima fase della sua attività si esprime in strutture compositive nuove e più libere.


2 commenti:

  1. Sicuramente sara' stato molto bravo, ma io l'ho trovato noiosino :o( Non gradisco in primis l'uso dei suoi colori, molto smorti, e non gradisco molto la 'luce' cui sono sottoposti i personaggi. Sembra essere sempre puntata contro i soggetti con il risultato di un estremo pallore anemico dei volti e dei corpi :o( L'espressione piu' gettonata e' 'l'estasi mistica' ... insomma ... pallidi, denutriti e in estasi ... MAI 'NA GIOIA eh! Diciamo che va' benissimo come pittura religiosa ... un dipintino in una grande chiesa ... e basta, se la dose aumenta ... intristisce assai :o(

    RispondiElimina
  2. @ ZeN: Ahahaha! In effetti è un pò smortino ... ;o)

    RispondiElimina