venerdì 9 settembre 2016

San Gemini





In provincia di Terni, San Gemini conta 1300 abitanti nel borgo, dista 25 km da Todi, 65 da Orvieto e 70 da Perugia.
La prima notizia certa dell'esistenza del borgo risale alla fondazione dell'abbazia di San Niccolò. Gastaldato del comune di Narni, ne segue le sorti fino a quando San Gemini cerca di liberarsi grazie al sostegno della Chiesa e diventa libero comune. Ceduta in feudo agli Orsini nel 1530, passa ai Santacroce nel 1722, famiglia della nobiltà romana. Diviene città nel 1781.

Lungo la via Flaminia sorgeva la bella città romana di Carsulae, oggi museo archeologico all'aperto. San Gemini è il paese delle acque, fiumi e ruscelli attraversano il territorio, la pietra evoca un medioevo che vive in un labirinto di stradine, scalinate e archi.

Borgo medievale, si trova nell'incantevole paesaggio umbro, da vedere la chiesa di San Francesco (che qui pare abbia effettuato un esorcismo nel 1213, è del XIII secolo, gotica con affreschi di scuola umbra); il settecentesco palazzo Comunale (sede del Comune); palazzo Vecchio (XII-XIII secolo, visitabile tramite la Pro Loco, con affreschi, e la torre Esperia dove si trova la campana del 1318 simbolo del libero Comune). La chiesa di San Carlo ha un ciborio trecentesco e numerosi affreschi dei secoli XIV e XV; la chiesa di San Giovanni ha la facciata romanica, risale al 1199 e conserva molte opere; l'ex convento di Santa Maria Maddalena ha un bel chiostro; i mosaici pavimentali romani si trovano in una casa patrizia (di proprietà privata, visitabile tramite la Pro Loco). In Piazza Duomo si affacciano il palazzo Santacroce (oggi albergo) e il duomo di San Gemine, molto antico ma restaurato completamente nell'Ottocento, con interni ricchi di stucchi e dipinti del Seicento. La chiesa di San Nicola risale ai primi anni del Mille, il suo meraviglioso portale si trova al Metropolitan Museum di New York, quello che vediamo oggi è una perfetta copia dell'originale.

A San Gemini c'è il vino e l'olio extravergine d'oliva. I norcini lavorano le carni con metodi tradizionali e i fornai sfornano pizze di formaggio e focacce salate mentre i pasticceri ricreano le vecchie tradizioni, come quella del pampepato.
Piatto tipico i picchiarelli alla sangeminese con sugo piccante, è una pasta tirata a mano grande come una cordicella.

Il Museo della Terra GeoLab è un laboratorio interattivo ideato da Piero Angela per far capire, con dimostrazioni sperimentali, la scienza della terra. Il Museo dell'Opera di Guido Calori conserva una collezione di pitture e sculture di Guido Calori (1885-1960). Alle Rovine Romane di Carsulae (a 3 km) si può vedere quello che resta dell'antica città romana del I secolo a.C.-I secolo d.C.

   

4 commenti:

  1. Bello e prezioso! si si si ... ehm anche se qualcosina se la son portata via gli americani :o( Oltre che per la bellezza delle antiche architetture e la conservazione del territorio, mi piace la loro passione per i prodotti tipici locali antichi :o) Immagino che da qualche parte ci sia anche la fonte della famigerata acqua ;o) Delizioso si'!

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  2. @ ZeN: Famigerata? Ahahaha! Bel luogo, sì. Mi chiedo come abbiano fatto gli Americani a fregarsi il portale... :o/

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  3. ... ho visto quelli della Crusca andare a suicidarsi dopo che hanno capito che da sempre uso la parola 'famigerata' per dire 'molto famosa' :o( l'ho scoperto ora il suo vero significato :o(

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  4. Ahahaha! Meno male hai un nickname, altrimenti venivano a prelevarti a casa ... XD

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