venerdì 26 agosto 2016

Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907)





Pittore nato a Volpedo (Alessandria), di famiglia contadina, iniziò gli studi artistici a Brera, poi passò alle accademie di Roma, Firenze e Bergamo.
Dopo i primi lavori, dipinti secondo i principi del realismo, fu introdotto alle opere del Segantini e tentò il metodo del colore diviso aiutato dall'amico Morbelli da cui apprese una tecnica divisionistica basata su pennellate puntiformi di colore puro accostate seguendo la legge dei colori complementari per una resa più oggettiva della luce. Sentì profondamente l'esigenza di un'arte ricca di contenuti umani e approfondì il tema sociale con Il Quarto Stato (1901, Galleria d'Arte Moderna di Milano), opera di grandissimo impegno che lo tenne occupato per diversi anni.
Successivamente tornò al paesaggio puro. Nel 1906 si recò a Roma dove lavorò a una serie di opere importantissime per la pittura prefuturista.
Si fece conoscere al grande pubblico nel 1891 esponendo alla Triennale di Milano. La sua opera più famosa, Il Quarto Stato, all'epoca scatenò molte polemiche e sconcerto, deluso abbandonò i rapporti con molti letterati e artisti dell'epoca. Nel 1907 sembrava iniziasse per lui un nuovo periodo favorevole ma l'improvvisa morte della moglie gettò l'artista in una profonda crisi depressiva. Nello stesso anno, non ancora quarantenne, si suicidò impiccandosi nel suo studio di Volpedo.

 

2 commenti:

  1. Il quarto stato e' conosciutissimo :oD Per il resto non so' ... qualcosina mi piace, qualcosina non mi piace ... insomma, senza infamia e senza lode.
    ps non si vede mai il sole ... preseumo che la sua pittura ritragga scene a ore dodici :o)

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  2. @ ZeN: Ahahaha! Trovo giusto conoscere anche gli "altri" quadri di Pellizza. Bello il Quarto Stato, ma ha fatto altro! Concordo con te, non è eclatante ... ;o)

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