Nemesi, alata, punta il dito verso la nave di Teseo, che ha appena abbandonato Arianna, in lacrime.
Affresco romano
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Personificazione mitica e divina dell'espiazione di una colpa, nella religione greca.
Per il suo carattere negativo appare come una figlia della Notte. per la funzione positiva appare come donna desiderata da Zeus, che si unisce a lei sotto forma di cigno. In una versione Nemesi, accoppiatasi con Zeus, genera un uovo, che poi finisce nelle mani di Leda. Da quell'uovo nacquero i Dioscuri ed Elena. Centro del suo culto fu Ramnunte, nell'Attica.
In altre versioni era figlia di Zeus o di Oceano e Notte. Nemesi metteva giustizia ai delitti irrisolti o impuniti distribuendo gioia o dolore a seconda di quanto era giusto, perseguitando i malvagi e gli ingrati. Non esiste una dea corrispettiva nella religione romana, tuttavia i Romani le dedicarono un'ara sul Campidoglio dove i soldati deponevano una spada prima di partire per la guerra.
Nemesi significa distribuzione del Fato, intesa come giustizia compensatrice o riparatrice o interpretata come giustizia divina.
Inizialmente era rappresentata in posa solenne, con un lungo peplo, come la Demetra della Rotonda Vaticana in cui si è vista la replica della Nemesi di Ramnunte (V secolo a.C.). Rilievi e pietre incise di età ellenistico-romana ne sottolineano il carattere di demone e l'arricchiscono di numerosi attributi simbolici (le ali, la ruota, la bilancia, il grifo, la spada e la frusta).
Pur essendo una Dea esclusivamente greca, il rispetto che ne avevano i romani gia' fa' intuire la sua importanza :o) Brava o tremenda all'occorrenza, il suo ruolo mutava al mutare del giudicato :o) Me piase si' :oD
RispondiElimina@ ZeN: Il Fato era particolarmente sentito dai soldati che hanno preso "in prestito" la Nemesi greca per avere qualche speranza in più di tornare. :o)
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