I Nabatei

Popolo di origine araba con centro a Petra. Si suppone che sia stata una popolazione nomade che, seguendo il ritmo millenario dell'espansione degli Arabi verso il Settentrione, abbia occupato il territorio e si sia sedentarizzata. I Nabatei occuparono la Transgiordania, un tratto della costa del Mar Rosso e l'Arabia occidentale. Organizzatisi in monarchia, la prima menzione di un sovrano nabateo (tiranno) risale al 169 a.C.

L'apogeo di questo popolo va dalla metà del II secolo e il 65 a.C., i successori del primo tiranno si impadronirono della Celesiria e di Damasco. Dopo un periodo di decadenza, dovuto all'arrivo dei Romani, ripresero vigore, la caduta di Gerusalemme nel 70 d.C. ampliò la loro zona di potere e i conflitti continui con lo Stato giudaico si conclusero.

I Nabatei erano riconosciuti come alleati del popolo romano che inviava regolarmente le sue truppe in appoggio agli eserciti romani. Il loro regno tuttavia venne annesso da Traiano nel 106 d.C., diventando la provincia di Arabia.

L'arte dei Nabatei è attestata nella Penisola Araba e nella regione siro-palestinese tra il II secolo a.C. e il II secolo d.C.

Di particolare interesse le tombe rupestri di Petra e Hegra (oggi Medain en-Saleh), a 400 km da Medina, le cui facciate, più o meno complesse, comprendono un portale e una decorazione terminale a pinnacoli oppure a gradini convergenti poggianti su un fregio. Le oltre 500 facciate rupestri di Petra permettono di seguirne l'evoluzione stilistica: in un primo periodo  fu fortemente influenzata dalla Siria, in un altro periodo prevalsero gli elementi ellenistici e romani con un gusto locale.