martedì 26 gennaio 2016

Joan Mirò (1893-1983)





Pittore, scultore e incisore spagnolo (Catalano).
L'importanza della linea e la spontaneità del colore emergono già nelle prime opere (1914-18) che rivelano influenze fauve, di Van Gogh, Cezanne e del cubismo, con una ricerca autonoma.
Questo primo periodo si concluse con il trasferimento a Parigi nel 1919. La cultura francese, gli incontri con artisti diversi, oltre a quelli con il connazionale Picasso, favorirono  inizialmente un realismo di ambigua espressione che doveva portare l'artista al dadaismo e poi al surrealismo nel cui ambito la sua poetica fantasia svolse un ruolo importante per lo sviluppo sella tendenza astratta del movimento.
Ebbe esperienze scenografiche e realizzò una serie di collages che costituirono fasi importanti per l'evoluzione della sua arte, attiva nel versante del sogno, dell'immaginario e del fantastico.
Nei suoi paesaggi rarefatti  agiscono forme biologiche sospese fra spazi di cielo e terra raccordate insieme da una sottile linea continua, trasfigurate dalla fantasia dei segni e dalla bellezza magica del colore. Una tristezza di fondo è presente un pò in tutta la sua opera.
Stabilitosi nel 1940 a Palma di Maiorca, si arricchirono i suoi misteriosi segni iconici, l'amore per l'impercettibile e la grafica nella ceramica e nella scultura.
Delle grandi realizzazioni in ceramica da ricordare, le composizioni murali della sede dell'Unesco a Parigi e per l'esposizione di Osaka.

2 commenti:

  1. Mi ha colpito molto e mi sono piaciute tutte le opere 'piu' astratte' ove si intravedono le forme di alcune creature (anche non umane) Mi piace il movimento creato e i colori! Un po' lo associo a Bosch :o), ogni tanto c'e' un simbolo o qualcosina di strano :oD Le altre opere (paesaggi e ritratti) ... non mi piacciono per niente :o(

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  2. @ ZeN: Hai visto che anche questo tipo di pittura può essere interessante? Mi piace Mirò, sì. :o)

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