lunedì 18 gennaio 2016

Il Minotauro - Minotauros

Charles-Edouard Chaise (1791)



Mostro della mitologia greca, simbolo di Creta.
Essere feroce metà uomo e metà toro, era figlio del Toro di Creta e di Parsifae, regina di Creta, il suo nome era Asterio o Asterione. Nel mito greco Minosse, re di Creta, chiese a Poseidone di inviargli un toro come simbolo per l'apprezzamento degli dei verso di lui come sovrano promettendo di sacrificarlo in nome del dio. Poseidone gli donò un bellissimo e possente toro bianco. Vista la sua bellezza Minosse decise di tenerselo e ne sacrificò un altro.
Poseidone, per punirlo, fece innamorare la moglie di Minosse, Parsifae, del toro. Ella soddisfò il suo desiderio carnale nascondendosi dentro una giovenca di legno costruita per lei dall'artista di corte Dedalo. Dalla sua unione col toro nacque il Minotauro, termine che unisce "minos", re, con "taurus", toro, che aveva corpo di uomo con zoccoli, pelliccia bovina, coda e testa di toro e un carattere selvaggio e feroce.
Minosse fece rinchiudere il Minotauro nel labirinto di Cnosso costruito da Dedalo.
Quando il figlio di Minosse morì ucciso dagli Ateniesi, Minosse si vendicò della città di Atene, allora sottomessa a Creta, imponendogli ogni anno l'invio di 7 fanciulli e 7 fanciulle da offrire in pasto al Minotauro, che si nutriva di carne umana. Teseo, figlio del re ateniese Egeo, si offrì di sconfiggere il mostro. Aiutato da Arianna, figlia di Minosse e Parsifae che si era innamorata di lui, con il celebre "filo" che lo aiutò a non perdersi nel labirinto, riuscì a uccidere il Minotauro.
Uscito dal labirinto Teseo salpò con Arianna per Atene ma la abbandonò sull'isola deserta di Nasso. I motivi sono controversi, chi dice che Teseo aveva un'altra, chi che si sentisse in imbarazzo nel portare ad Atene la figlia del nemico, chi che lo fece su suggerimento di Dioniso. Teseo issò le vele bianche sulla sua nave, indice di vittoria, ma Poseidone, adirato dal suo comportamento, inviò una tempresta che squarciò le vele bianche costringendo l'eroe a issare quelle nere, ma ci sono altre versioni.
Suo padre Egeo gli aveva raccomandato di portare due gruppi di vele: le bianche in caso di vittoria e le nere in caso di sconfitta. Vedendo all'orizzonte vele nere credette che suo figlio fosse stato divorato dal Minotauro e si gettò in mare, che dal suo nome fu chiamato Egeo.
Nella Divina Commedia il Minotauro appare nel 12° canto dell'Inferno, è il guardiano del Cerchio dei violenti.


2 commenti:

  1. Paruraaaa! :o( La mitologia sembra l'antenata delle telenovelle ... c'e' sempre un intrigo, un amore nascosto e un finale a sorpresa :oD Ho letto questo post un paio di volte per assaporarlo meglio! Me piase si si si! :oP

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  2. @ ZeN: Questo, naturalmente, è un riassunto della vicenda, ma racconta il perchè del nome del mare e avverte di non prendere mai per il cuxo gli dei ... ;o)

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