Pittore nato a Messina, fra i fondatori del movimento "Corrente" che raggruppava vari artisti interessati ad aprirsi alla cultura moderna europea rifiutando l'isolamento fascista, il cui ambito si distinse per la violenza cromatica e l'uso di una grafia allucinata. Nel movimento, fra gli altri, affluirono Birolli, Guttuso, Manzù, Sassu, ecc.
Nelle opere del dopoguerra il segno diviene più limpido e disteso.
Migneco si trasferisce a Milano dove inizia a studiare medicina, si guadagna da vivere disegnando bozzetti per il Corriere dei Piccoli e in questo periodo inizia l'attività pittorica. Nel 1934 entra in contatto con Aligi Sassu, Renato Birolli e Raffaele De Grada dei quali rimane incantato. Nel dopoguerra affina il gusto per il "realismo sociale" subendo l'influsso dei pittori murari messicani. Negli anni Cinquanta fu consacrato fra i maestri dell'arte italiana contemporanea ed espone nelle più prestigiose gallerie nazionali ed estere. Le sue tele sono espressione della lotta esistenziale, con i suoi colori sempre forti e vivaci che ricordano la sua Sicilia, i tratti violenti e netti e i volti duri e coraggiosi.
I personaggi sembrano quasi dei bamboccini con le articolazioni eccessivamente sviluppate e i visi a mo' di caricature ... Forte e quasi irreale! Non male pero', molto meglio di altri colleghi dello stesso periodo :oD
RispondiElimina@ ZeN: Dev'essere la Sicilia che influisce! Basta pensare a Guttuso... ;o)
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