Comune in provincia di Pordenone, il borgo accoglie 300 abitanti, dista 30 km da Pordenone, 45 da Udine e 120 da Trieste.
Posto vicino al fiume Tagliamento, Corcovado appare per la prima volta in una bolla di Urbano III che elenca tutti i possedimenti della Chiesa nel 1186. Del 1276 la prima citazione del castello costruito dai vescovi di Concordia, nel 1337 il complesso castellano era un luogo sicuro per i vescovi, usato periodicamente come una sorta di capitale militare e politica.
Nel 1420 il borgo passa sotto il dominio della Repubblica di Venezia, dopo secoli di violenze e guerre civili inizia un periodo di relativa quiete e sicurezza, a parte la peste del 1454 che riduce il paese a un cimitero. La popolazione è periodicamente tormentata dalla siccità, invasioni da locuste, razzie dei Turchi, fame, freddo, terremoti e inondazioni del Tagliamento. Il 1817 è l'anno della grande fame dovuta alle distruzioni dei raccolti da parte di alluvioni e grandinate.
Tra il Tagliamento e il Livenza c'è questo piccolo angolo di pianura friulana, l'area fortificata di Castello (XI secolo) è il risultato di modifiche e stratificazioni succedutesi nel tempo, la Corcovado medievale si concentra nell'area castellana al cui interno si trovano palazzo Ridolfi (antica casa del capitano), palazzo Bozza Marrubini (affrescato internamente) e l'elegante palazzo Agricola (rinascimentale). All'interno delle mura sorgono palazzo Freschi Piccolomini (1669-1704, in un parco) e la chiesa di San Girolamo (XIV secolo). Due le torri portaie, nel Seicento parte dell'apparato fortificato fu abbattuto o trasformato in residenza civile, dando vita a palazzo Fieschi Piccolomini. Palazzo Beccaris Nonis si trova nel "borgo nuovo" (del Cinquecento), palazzo Cecchini è stato donato al Comune, l'antica pieve di Sant'Andrea conserva affreschi del Cinquecento all'interno, il santuario della Madonna delle Grazie risale al 1603 (gioiello d'arte barocca a pianta ottagonale con il soffitto splendidamente intagliato e dorato, statue a stucco e dipinti), da visitare l'antico convento francescano di Santa Maria di Campagna (Villa Fieschi) e l'Oratorio di Santa Caterina (con affreschi del XV secolo).
Il prodotti tipico di Cordovado è lo Spaccafumo, un dolce che prende il nome di un personaggio del romanzo di Ippolito Nievo, fatto con fichi secchi, uvetta, noci, nocciole, pinoli, mandorle, arancini e miele. La cucina tradizionale della zona è fortemente legata alla terra: anatra, oca, fagiano, volatili da cortile, erbe selvatiche con la polenta, bigoli, gnocchi con l'oca e anatra in umido.
Il piatto tipico è il "muset e brovada", cotechino con contorno di rape bianche coperte con vinaccia di uva nera bagnata in acqua calda.
A Cordovado si trova il primo Parco letterario dedicato allo scrittore Ippolito Nievo, autore delle "Confessioni di un italiano", opera fondamentale del Risorgimento italiano.
A Palazzo Cecchini si trova la Biblioteca Comunale, è sede di mostre d'arte ed esposizioni storiche.
Interessantissima localita' piena di storia e di arte :o) Finalmente si vede un luogo con i restauri ben fatti ... e soprattutto terminati :oD Gli antichi cittadini non furono molto fortunati viste le ripetute digrassie :o( ... pero' il loro borgo ha resistito nei secoli! :o) Molto piacevole si'!
RispondiElimina@ ZeN: Raramente si vedono i borghi del Friuli, questo ne è un esempio coi fiocchi. :o)
RispondiElimina