martedì 22 dicembre 2015

Menelik II (circa 1844-1913)

foto di wikipedia.org



Imperatore figlio del re dello Scioa Hayla Malakot, trascorse la giovinezza presso il negus Teodoro II che, trattenendolo come ostaggio, intendeva assicurarsi la fedeltà dei capi scioani. Nel 1865 riuscì a fuggire dalla corte imperiale e ad affermare il proprio potere sullo Scioa. Dopo la morte di Teodoro potè consolidare la propria posizione, giunse a contestare la legittimità del nuovo imperatore Giovanni IV nei confronti del quale rivendicò la propria indipendenza. Costretto a sottomettersi nel 1878, iniziò a espandersi e alla morte del negus si assicurò il trono imperiale con l'appoggio dell'Italia. Iniziarono una serie di contestazioni e Menelik si eresse a campione dell'indipendenza etiopica contro gli Italiani, da lui sconfitti in battaglia ad Adua nel 1896. Conclusa la pace con l'Italia, si dedicò a estendere e rafforzare l'impero.
Il suo nome di battesimo era Shale Mariam, suo padre fu sconfitto e ucciso da Teodoro II il quale gli fece sposare sua figlia che lui abbandonò fuggendo dopo 10 anni di prigionia. Prese il nome di Menelik in riferimento al biblico Menelik figlio di re Salomone e della regina di Saba, da cui pretendeva di discendere. Divenne uno dei re più importanti d'Etiopia, introdusse usi e costumi moderni e fissò la sua residenza sul monte Entoto, dove si sarebbe sviluppata la futura capitale etiope Addis Abeba ("Nuovo Fiore"). Nel 1883 sposò Taitù Batul, potente principessa, che avrebbe notevolmente influenzato le future decisioni politiche del marito. La casa di Taitù fu ampliata e divenne il palazzo imperiale (un gruppo di sontuosi edifici di Addis Abeba noti come Ghebbi, con sale e chiese, che oggi ospita gli uffici e la residenza dei Primi Ministri dell'Etiopia). La Guerra d'Abissinia fra Italia ed Etiopia fu provocata dalle relazioni diplomatiche allacciate segretamente da Menelik con Francia e Russia. Nel 1895 dichiarò guerra all'Italia, che perse e dovette abbandonare ogni velleità coloniale in terra africana. La battaglia di Adua e la vittoria su una potenza europea portò fama a Menelik che iniziò a portare i primi elementi della civiltà occidentale. Costruì nel 1896 una nuova città a 40 km da Addis Abeba: Addis Alem ("Nuovo Mondo") che rimase la residenza di villeggiatura della corte imperiale. Combattè l'analfabetismo e incoraggiò la Chiesa ortodossa etiope ad aprire altre scuole di formazione primaria. Il processo di modernizzazione si interruppe nel 1906, quando il negus dovette ritirarsi a causa di una grave malattia polmonare che lo costrinse a lasciare la reggenza alla moglie Taitù, poi estromessa da una congiura di palazzo nel 1910, che si dedicò esclusivamente alle cure del marito malato.

2 commenti:

  1. Sembra come di ieri ... e invece e' passato piu' di un secolo! Attualmente penso che la vita degli etiopi .... fosse migliore all'epoca ... Per anni e anni son rimasti da noi i famosi 'esempi': vestirsi come Menelik o essere come la principessa Taitu' :oD

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  2. @ ZeN: Mia nonna, quando facevo qualche capriccio, mi chiedeva se mi credessi la principessa Taitù. Mai saputo chi era, pensavo fosse un personaggio delle fiabe. :o)
    Menelik pare non fosse stato uno stupido, anzi, pare cercasse di evolvere in qualche modo il suo Paese anche attraverso alleanze con Stati stranieri. Il problema (da sempre) è che le potenze occidentali chiamano "alleanze" i piani di invasione... :o/

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