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Marchesa di Toscana, era figlia di Beatrice di Lorena e di Bonifacio III, marchese di Toscana, della dinastia degli Attoni di Canossa. Dopo la morte del padre e dei fratelli ereditò i vastissimi domini familiari di Toscana, Emilia e Lombardia, con terre anche nell'Italia centrale e meridionale. La madre si risposò con Goffredo il Barbuto, duca di Lorena, e Matilde fu promessa al figlio di questo, Goffredo il Gobbo, ma le nozze furono contrastate dall'imperatore Enrico III che temeva la potenza delle due case e imprigionò Matilde e la madre in Germania. Ritornata in libertà, Matilde sposò Goffredo e lasciò la Lorena per l'Italia. Donna ardita e fiera, oppose la Chiesa all'Impero schierandosi con la prima, prendendo le armi e difendendo strenuamente Gregorio VII e i suoi successori. Rimasta vedova, sposò il giovane Guelfo V di Baviera, alleato di papa Urbano II, ma le nozze non furono felici. Matilde durante tutta la sua vita aveva difeso il papato e morendo nel suo testamento lasciò tutti i suoi domini alla Chiesa, ma Enrico V rivendicò i beni feudali che, mancando eredi diretti, spettavano all'Impero. Dopo una lunga questione, i beni andarono all'Impero.
Matilde fu un personaggio di primo piano in un'epoca in cui le donne erano considerate di rango inferiore, è una delle figure più importanti e interessanti del Medioevo italiano, ebbe una forza straordinaria e sopportò grandi dolori e umiliazioni mostrando un'innata attitudone al comando. Forse nacque a Mantova, la madre era strettamente imparentata con i duchi di Svevia, quelli di Borgogna e gli imperatori Enrico III ed Enrico IV. Crebbe tra i freddi laghi e i boschi nevosi padani e dedicò molto tempo alla cultura letteraria. Goffredo il Gobbo era un giovane onesto e coraggioso ma afflitto da alcuni difetti fisici (tra gli altri, il gozzo e la gobba). Matilde ebbe una figlia, che morì poco dopo la nascita, il casato del marito la accusò di malocchio in quanto non aveva dato un erede maschio al suo "signore", così Matilde rientrò a Canossa, presso la madre. A 30 anni divenne l'unica sovrana incontrastata di tutte le terre che vanno dall'odierna Tarquinia al lago di Garda. Si separò dal secondo marito, Guelfo V, dopo pochissimi giorni dal matrimonio perchè il duca si rifiutò di avere rapporti sessuali con lei, difatti fu soprannominato "Guelfo l'impotente". Morì di gotta a Bondeno di Roncore (Reggio Emilia), fu sepolta a San Benedetto Po, poi trasferita a Roma, in Castel Sant'Angelo, e infine nella Basilica di San Pietro, in una tomba scolpita dal Bernini. Dopo la sua morte intorno a lei si creò un alone di leggenda, il suo personaggio fu mitizzato facendone una contessa semi-monaca dedita alla contemplazione e alla fede. Per il titolo di duca di Toscana, non avendo eredi, scelse il figlio adottivo Guido Guerra II.
Gran bella figura di donna si'! La sua 'leggenda' ha cavalcato i secoli tant'e' che ancora oggi, e' (credo) l'unico personaggio femminile che viene rievocato nelle parate storiche :o)
RispondiElimina@ ZeN: Ci credo sia ancora annoverata, donna potentissima e per niente stupida. Nonostante i matrimoni di "stato", mi pare un'antica femminista, fino a cacciare un marito capriccioso. :o)
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