martedì 3 novembre 2015

Simone Martini (1284 circa-1344)





Pittore senese, non si sa nulla della sua formazione, la sua prima opera nota, nel Palazzo Pubblico di Siena (la Maestà), dipinta a fresco nella Sala del Mappamondo (1315, ritoccata da lui stesso nel 1321), rivela una personalità artistica matura. La sua pittura, rivoluzionaria per il superamento di consuetudini bizantine, si ricollega a quella di Giotto. Analoghi modi si riscontrano negli affreschi della cappella di San Martino nella basilica inferiore di San Francesco ad Assisi. Ricca di preziosità stilistiche anche nei dipinti su tavola, la sua arte non si cristallizza in soluzioni solo grafiche o decorative ma si arricchisce di densi significati umani. Questa espressività si accentua nelle opere del periodo di Avignone, dove si trasferì nel 1339 alla corte papale di Benedetto XII. La permanenza ad Avignone ebbe una particolare importanza poichè i modi della sua pittura, più naturalistica di quella gotica francese, si fusero con quella.

2 commenti:

  1. Molto belle e veritiere le espressioni dei volti :o) delicati e sereni ... direi! Anche se e' una pittura molto religiosa, i suoi personaggi sembrano molto umani :o) Particolarissimo si' :oD

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  2. @ ZeN: Simone Martini è un altro "grande" senese. Molto apprezzato e visitato. Non è la mia passione, ma lo preferisco a Giotto. ;o)

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