venerdì 20 novembre 2015

Marozia (Mariozza) (892 circa-937 circa)

foto di wikipedia.org



Nobildonna romana figlia di Teodora e del potente senatore romano Teofilatto. Bellissima e ambiziosa, sposò Alberico I duca di Spoleto da cui ebbe Alberico II detto Alberico di Roma, Sergio, futuro vescovo di Nepi, Costantino e Giovanni. Rimasta vedova si risposò con Guido di Toscana che le diede una figlia, Berta. Corrotta e intrigante, Marozia, che si era fregiata del titolo di patrizia e senatrice in Roma, esercitava una grande influenza sulla vita politica romana. Contrastata da papa Giovanni X, lo eliminò facendo eleggere successivamente Leone VI, Stefano VII e infine il proprio figlio Giovanni XI. Rimasta nuovamente vedova, nonostante gli impedimenti canonici, sposò il cognato Ugo di Provenza. Pochi giorni dopo le nozze il figlio Alberico II provocò a Roma una sollevazione e, assunto il titolo di principe e senatore dei Romani, cacciò Ugo e imprigionò Marozia, che morì in carcere.
Marozia dominò su Roma e sulla Chiesa cattolica nel X secolo, analfabeta ma astuta e seduttiva, riuscì a stringere forti alleanze e potenti amicizie per costruire il suo smisurato potere. A 15 anni (si dice) fu concubina di suo cugino papa Sergio III, quand'era vescovo dell'attuale Cerveteri. Tutti i suoi matrimoni furono politici. Di Alberico apprezzava il potere e l'ambizione, nonostante fosse molto più anziano de lei. Guido era un oppositore del papa, tanto che lei divenne la principale nemica di Giovanni X, assaltò il Laterano, imprigionò il papa e lo fece deporre. Pilotò tre papi e impose sul trono pontificio il suo primo figlio ventunenne, debole di carattere, che fu uno strumento della madre, tanto che fu considerata il vero pontefice di Roma. Ugo di Provenza (re d'Italia tra il 926 e il 947) era fratello di Guido e quindi non la poteva sposare, ma egli le giurò di essere figlio illegittimo del padre. Nelle mire di Marozia c'era persino il progetto di incoronare Ugo a imperatore sfruttando l'influenza del figlio papa.
Liutprando da Cremona così la descrisse: " Mariozza, bella come una dea e focosa come una cagna, viveva nel cubicolo del Papa e non usciva mai dal Laterano".

2 commenti:

  1. Ehehehe indiscutibilmente furba che non disdegno' 'mariti & facili costumi' per arrivare ai suoi scopi :o) Dire 'di polso' sembra quasi riduttivo ... era praticamente 'na schiacciasassi :oD

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  2. @ ZeN: Ahahaha! Dev'essere stata di una furbiziaaaaa...ha usato ciò che di più "bello" aveva per ottenere quello che voleva. Mica tanto antica la Mariozza! ;o)

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