Città di circa 47.000 abitanti, è situata sulla sponda del fiume Sesia. Importante centro agricolo e commerciale per il commercio del riso in tutta Europa, il suo artigianato dell'argento è di antica tradizione. Il centro storico sorge sull'area di una fortificazione romana, per il fascino e la bellezza delle sue vie e l'importanza dei suoi monumenti merita una visita insieme a una degustazione enogastronimica della sua tradizione. Vercelli è nota per conservare la prima traccia scritta in assoluto nella storia della lingua inglese: il "Vercelli Book".
Si crede sia stata fondata dai Celti, sviluppandosi su un abitato celto-ligure. Nel 101 a.C. fu occupata dai Romani, divenne municipium, si arricchì di strade e monumenti, bagni pubblici, acquedotto, teatro e afiteatro. Nel III e IV secolo iniziò a decadere in concomitanza con l'Impero Romano. Dal VI all'VIII secolo fu sotto il dominio longobardo, poi dei franchi, amministrata dai suoi vescovi. Si alleò coi Milanesi e nel XIII secolo si affermò come comune. Fu un periodo prospero ed ebbe il controllo di un vasto territorio. Vercelli fu la prima città italiana ad abolire la servitù della gleba. Sotto il dominio dei Visconti ci fu una relativa tranquillità, nel 1427 fu sotto il ducato dei Savoia. Si immiserì rapidamente, ma rimase uno dei centri culturali del Piemonte rinascimentale. Il progetto di Carlo Emanuele I di fare di Vercelli una città-fortezza ferma la sua espansione, bloccandola per oltre un secolo nelle sue mura. Nel Seicento ci furono guerre, pestilenze e, nel 1704 il dominio spagnolo. Il duca di Vendome la assediò e ne distrusse mura e cittadella. Nel 1713 tornarono i Savoia; durante il periodo napoleonico fu unita alla Francia. Nel 1814, sotto lo Stato Sabaudo, i Vercellesi parteciparono ai moti di rivolta liberale e alle lotte rinascimentali.
Il Duomo (Cattedrale di Sant'Eusebio, IV-XVIII secolo) è di antiche origini, nel XVI secolo fu ristrutturato distruggendo ciò che rimaneva della chiesa medievale.
La Basilica di Sant'Andrea (1219-27), autentico capolavoro, è il simbolo di Vercelli. Gli elementi architettonici romani e gotici, con influssi normanni e provenzali, ne determinano l'eleganza e l'armonia. Il chiostro è stato ristrutturato nel XVI secolo. Splendida la sala capitolare.
La chiesa di San Cristoforo, iniziata nel 1515, ha la facciata rinascimentale. All'interno le opere di Gaudenzio Ferrari (1529-34) che rappresentano uno dei punti più alti della produzione pittorica dell'artista. La chiesa è ricca di importanti affreschi e grottesche, le sue opere pittoriche sono di inestimabile valore.
La chiesa di San Bernardo, con facciata romanica del XII secolo, ha capitelli di grande interesse e importante ciclo di sculture dello stesso secolo.
Nella chiesa di San Marco, di architettura gotica, (1266) si trovano diversi affreschi. Ospita ARCA, spazio espositivo con le collezioni Peggy Guggenheim Collection di Venezia.
Il Seminario Arcivescovile, in stile classico, ha la facciata dell'800. Delizioso il cortile progettato da Filippo Juvarra, come la facciata meridionale, interamente in cotto.
La Sinagoga è del XIX secolo, con facciata a bande bicolori in arenaria.
L'Anfiteatro Romano (II-I secolo a.C.) è stato in parte demolito a causa dell'urbanizzazione.
Piazza Cavour è il cuore della città, sorta sull'antico Forum romano. Ha aspetto medievale con portici e la Torre dell'Angelo.
Piazza Palazzo Vecchio (dei Pesci) è trapezoidale, con la Torre di Città, l'antico Broletto e una bella fontana.
Numerose le torri civili.
Il Castello Visconteo (1290), ha più la caratteristica della dimora signorile rinascimentale che di una costruzione fortificata militare. Sede del Palazzo di Giustizia.
Palazzo Centori (XV secolo) ha uno straordinario cortile interno in stile bramantesco, unico esempio in Piemonte. E' il più bel palazzo laico della città.
Il Salone Dugentesco (1223) in origine accoglieva i pellegrini. Utilizzato per eventi culturali e musicali.
Fra i musei, Museo Borgogna (importante pinacoteca dal XV al XX secolo); Museo Leone (armi preistoriche, corredi di tombe egizie, vasi etruschi, mosaici medievali, porcellane, argenti, dipinti moderni e la sala romana); Museo del Tesoro del Duomo (custodisce il Vercelli Book del X secolo, manoscritti e oggetti sacri).
Fra i piatti tipici, la panissa (risotto con salame d'la duja (sotto grasso), lardo e fagioli di Saluggia); i bicciolani (biscotti nati nel 1803, con una ricca pasta frolla e una miscela segreta di spezie); la tartufata (torta al cioccolato di pan di Spagna e crema Chantilly).
Vercelli ha veramente tutte le carte in regola per aprirsi al turismo e gia' solo l'Abbazia potrebbe essere motivo di richiamo :o) In cuor mio spero' pero' che non abbandoni la sua produzione agricola. Lo so' che sono periodacci ... ma ha raggiunto l'eccellenza con il riso e sarebbe proprio un peccato che smettesse la produzione :o(
RispondiElimina@ ZeN: Non credo proprio intendano abbandonare la risicoltura. Certo, la crisi si sentirà di sicuro, ma quello è il loro oro, il loro mestiere e la loro cultura. ;o)
RispondiElimina