martedì 29 luglio 2014

Caltanissetta - Sicilia




Città di circa 63.000 abitanti, il suo primo nucleo urbano è sicuramente di origine sicana (popolo della Sicilia). Intorno al VII secolo a.C. arrivarono  i Greci, poi passò ai Romani col resto dell'isola. I primi ad abitare nell'attuale luogo della città furono i Bizantini che nell'VIII secolo edificarono probabilmente il Castello di Pietrarossa. Con l'arrivo degli Arabi intorno all'846 vi si stanziarono famiglie di origine berbera. Nel 1087 fu occupata dai Normanni e divenne un feudo. Durante il dominio aragonese nel 1296 fu possedimento di conti e baroni. I quattro uomini più potenti della Sicilia si spartirono l'isola nel Governo dei Quattro Vicari che durò fino al 1392. L'abolizione della feudalità in Sicilia si ebbe nel 1812. Nel 1567 un forte terremoto colpì la città danneggiando gravemente il Castello di Pietrarossa. I suoi ruderi vennero utilizzati come cava per ricostruire il resto della città. Rimasero in piedi i resti di tre torri, due delle quali visibili ancora oggi. Dopo essersi opposta (come molti altri centri siciliani) ai Savoia, nel 1816 divenne capoluogo di provincia, durante il periodo borbonico. Colpita dal colera nel 1837, 1854 e 1866, fu annessa al Regno d'Italia nel 1860. L'intensa attività mineraria portò la città a un boom economico. Durante la II guerra mondiale fu bombardata diverse volte. Si espanse negli anni Cinquanta e Sessanta, ma negli anni Settanta venne meno il settore dell'estrazione dello zolfo con una irreversibile crisi del settore.


La Cattedrale, Chiesa di Santa Maria la Nova (1560-1620) conserva una straordinaria serie di affreschi del pittore fiammingo Guglielmo Borremans (1720), la splendida statua lignea dell'Immacolata con preziosi panneggi in lamina d'argento (1760) e la Cattedra del Vescovo di Caltanissetta.
L'Abbazia di Santo Spirito, realizzata su un antico casale arabo, fu iniziata nel XII secolo, è di origine normanna. Notevoli il fonte battesimale, la cantoria (1877), gli affreschi (XV secolo), la statua della Madonna delle Grazie (XVI secolo, in terracotta policroma, la più antica raffigurazione mariana della città), il crocifisso dello Staglio (l'opera più preziosa dell'abbazia).
La chiesa di Sant'Agata al Collegio (1600-10) ha facciata del Seicento e portale del Settecento. L'interno è rivestito da lastre di marmo o di stucco a imitazione marmo. Nel 1950 sono stati sostituiti e ridipinti ex novo gli affreschi.
La chiesa di Santa Maria degli Angeli, costruita in epoca normanna, è stata consacrata nel 1100 circa. Dell'interno dell'edificio non rimane nulla, si può vedere la planimetria, alcuni preziosi elementi decorativi e la porta maggiore adornata da fregi.
Il Palazzo del Carmine è stato iniziato nel 1371 come convento. Realizzato nel XIX secolo, ospita il Municipio.
Il Palazzo Moncada (XVII secolo) era uno dei più importanti palazzi signorili della Sicilia, con pregiati fregi nei balconi. Non fu terminato. Acquistato nel 1915 dalla principessa Maria Giovanna di Bauffremont, fu costruita una grande sala in stile Liberty adibita a rappresentazioni di spettacoli teatrali. Nel 1938 diventò il Cineteatro Trieste, oggi ha lo stesso ruolo ma col nome di Multisala Moncada. Alcune sale sono state adibite a galleria d'arte.
Il Castello di Pietrarossa si trova su un'altura, si presume sia stato costruito nel IX secolo, durante il Medioevo fu un centro strategico. Nel 1568 un terremoto lo fece crollare. Ai suoi piedi fu edificato il Cimitero Monumentale degli Angeli (1878).
All'interno della città si trova il Parco Archeologico Palmintelli, fuori dal centro abitato si trovano gli scavi archeologici di Sabucina (tombe a grotticella dell'età del bronzo, una capanna adibita a santuario, il famoso sacello di Sabucina (modello in terracotta del VI secolo a.C. che rappresenta un tempietto), un villaggio capannicolo del Tardo Bronzo), gli scavi archeologici di Gibil Gabib (a 5 km, con tracce di insediamenti preistorici, indigeni del VII secolo a.C., due necropoli e oggetti d'uso quoridiano).
Di archeologia industriale la miniera di Trabonella, e molini e pastifici (Molino Salvati, 1866, e Molino Piedigrotta, 1913, famoso per la carta azzurra con la quale i dettaglianti vendevano la pasta sfusa, usata dai ragazzi per costruire aquiloni).
Fra i musei, il Museo Archeologico (Abbazia di Santo Spirito, con reperti archeologici dei primi insediamenti, della necropoli di Mazzarino, di Gibil Gabib e Sabucina e Sacello di Sabucina), Museo Mineralogico, Paleontologico e della Zolfara (istituto ex mineralogico Sebastiano Mottura, con minerali e testimonianze dell'attività di sfruttamento delle miniere), Museo Diocesano (presso il Vescovado, collezioni da chiese del territorio del Sei-Settecento), Museo della Settimana Santa (da inaugurare). Il palazzo ex GIL dovrebbe esporre i gruppi scultorei in gesso e cartapesta che sfilano per le vie del centro storico durante la Settimana Santa.


 

 

4 commenti:

  1. non posso che ripetermi nel considerare queste illustre città. palazzi, chiese, cattedrali di una bellezza che intontisce chi la osserva. il paesaggio me lo immaginavo più brullo dato la sua localizzazione invece è di un bel verde quasi quasi padano. il nuovo rimane brutto anzi di più.
    un pensiero particolare al cimitero che trovo (ovviamente anche qui intendo l'architettura funeraria antica) nella sua incuria, incantevole.

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  2. Siamo propio nel cuore della Sicilia :o) Belli questi suoi palazzi storici e questo paesaggio cittadino molto vario e colorato. La zona e' veramente 'abitata da sempre' ma purtroppo molte cose non sono valorizzate a dovere... anzi diciamo che sono in piena fase di degrado :o( In alcuni luoghi, tipo questo, la Settimana Santa mi ricorda molto la Semana Santa spagnola! :oD

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  3. @ Laraz: Ho trovato il cimitero forse il luogo più interessante. Hai ragione, è purtroppo lasciato a sè stesso. Se continua così non ne rimarrà che il ricordo. :o(

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  4. @ ZeN: Ma và? Ti ricorda la Semana Santa spagnola? Ahahaha! XD
    Credo che ci superino, però. La magnificenza iberica ha pochi eguali. ;o)

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