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In greco "Bellerophon-ontos".
Eroe mitico di Corinto ricordato da Omero ed Esiodo, costretto dal re dei Lici Iobate, geloso di lui, a imprese eroiche, nella speranza che vi morisse.
La sua impresa più celebre fu l'uccisione della Chimera, un mostro dal corpo di leone, capra e serpente. Lo aiutò Atena, che gli donò il cavallo alato Pegaso.
La sua fine fu causata da un peccato di superbia, si insuperbì così tanto da voler accedere al cielo, dimora degli dei, col suo cavallo alato. Zeus lo punì facendolo precipitare al suolo.
Bellerofonte spesso è raffigurato in opere classiche dell'antichità come un giovane imberbe, col petaso in capo, in lotta con la Chimera.
... e' morto a causa della sua superbia .. eh si' a volte gli ostacoli piu' grossi non son le battaglie fisiche ma i nostri stessi difetti.
RispondiElimina@ ZeN: I nostri difetti sono anche i nostri limiti. A rovescio, chi "pecca" di troppa umiltà si impedisce molte cose, si limita perchè è convinto di non farcela. Senza voler accedere agli dei, trovo sano un certo equilibrio fra superbia e umiltà. Casomai rispolverando quest'ultima... ;o)
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